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    Stadio della Roma: la Procura alla verifica delle cubature

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    Dai territori si chiede chiarezza sul reale ‘interesse pubblico’ dell’opera

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    LE VERIFICHE DELLA PROCURA – Prima ancora che vengano aperti i cantieri, la Procura ha aperto un fascicolo sul Nuovo Stadio della Roma e sul Business Park annesso. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le cubature concesse dal Comune in contropartita alle opere da realizzarsi per l’area di Tor di Valle. “Il pubblico ministero Mario Dovinola, titolare di due fascicoli che riguardano la struttura, vuole verificare se l’assegnazione del surplus di terreno all’Eurnova, l’azienda del costruttore Parnasi che ha in appalto i lavori, sia passata attraverso una procedura regolare”, fanno sapere dalla Procura.

    FARE L’INTERESSE DEI CITTADINI – La notizia dell’apertura di un fascicolo in Procura è stata accolta con favore dai cittadini del Comitato Difendiamo Tor di Valle dal Cemento, che da mesi si battono contro l’arrivo di 1 milione di metri cubi nell’area che prima ospitava l’Ippodromo di Tor di Valle. “Sarebbe opportuno che ora i nostri amministratori, quelli che hanno riconosciuto al palazzinaro Parnasi e al finanziere Pallotta il ‘pubblico interesse alla realizzazione dell’opera, ripensassero criticamente tutto il progetto – scrivono i rappresentanti del Comitato in una nota – Perché se l’amministrazione della giustizia deve occuparsi dell’aspetto penale, la politica deve difendere l’interesse dei cittadini. E in questa vicenda, come purtroppo in altre, l’interesse dei cittadini è stato dimenticato e offeso”.

    MOBILITÀ E AMBIENTE – Tra gli elementi maggiormente richiamati dai cittadini, oltre alle tante cubature previste, c’è la necessità di una ristrutturazione della Roma-Lido, “per fornire un servizio all’altezza delle reali esigenze delle comunità interessate, come promesso da anni (che lo stadio si faccia o no)”. Si parla poi del diritto dei cittadini “che i 125 ettari dell’area di Tor di Valle siano impiegati per un vero pubblico interesse, nel rispetto del Piano Regolatore Generale che lì prevede un Parco Fluviale con attrezzature sportive, e non per gli interessi e le speculazioni di un palazzinaro e un finanziere. Se veramente vogliono fare lo Stadio – proseguono in una nota – lo facessero tranquillamente nell’area di Tor di Valle, nell’area e con le cubature che uno stadio necessita, ma senza pretendere di speculare sul resto”.

    LA PAROLA ALLA REGIONE – Alle criticità rilevate dagli assessori capitolini durante le riunioni di analisi del progetto, si sono aggiunte in breve tempo le richieste di chiarimenti da parte di Italia Nostra, la valutazione sulla cementificazione per la costruzione di parcheggi avanzata da Legambiente e le criticità su mobilità e ambiente avanzate dai Municipi IX e XI. Al momento la vicenda dello Stadio è ancora ferma in Regione. Qui nelle prossime settimane potrebbe aprirsi la Conferenza dei Servizi necessaria a dare il via progetto. Da quel punto l’ente regionale avrebbe 90 giorni per decidere in merito a cubature, servizi, infrastrutture e interesse pubblico, ma il conto alla rovescia per il calcio d’inizio sembra ancora lontano.

    LeMa