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    Stadio della Roma: non ci abita nessuno, ma la Roma-Lido la prendono in tanti

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    Prosegue l’iter per il progetto di Stadio e business park: nelle prossime settimane palla alla Regione

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    Tratto da Urlo n.137 luglio 2016

    TOR DI VALLE – Dopo un piccolo avanzamento nell’iter per la realizzazione dello Stadio della Roma e del business park annesso, arrivato il mese scorso con la consegna del progetto e di tutta la documentazione integrativa richiesta dal Comune, è stato il neo-Assessore capitolino all’Urbanistica, Paolo Berdini, a riaccendere il dibattito sulla rilevanza pubblica del progetto. Lo ha fatto nella giornata del 4 luglio, a margine di una conferenza nella sede del CNA di Garbatella. Ai cronisti che lo incalzavano sul tema, Berdini ha chiesto di seguirli in un semplice ragionamento, partendo dall’assunto che la Capitale vive con un debito di 13,5 miliardi di euro sulle spalle, tema centrale e trasversale della campagna elettorale appena conclusa: “Io ho 13,5 miliardi di deficit – spiega Berdini ai cronisti – Poi arrivano 400 milioni che io spendo in una zona in cui vivono zero cittadini. Come lo spieghiamo a Tor Bella Monaca che non facciamo il potenziamento dei mezzi pubblici e che 400 milioni li spendiamo altrove?”. Berdini ha poi proseguito rispondendo a chi, tra i giornalisti presenti, lo incalzava sul tema della riqualificazione di una “zona degradata, morta”: “Non sarebbe meglio riqualificare una zona viva? – rispondeva l’Assessore – Venite con me, vi porto io a Manchester, a Parigi oppure a Torino, venite a vedere dove hanno messo lo stadio della Juve. Lo hanno messo in mezzo al deserto o in mezzo alla citta?”.

    Le affermazioni di Berdini hanno dato il via a non poche polemiche, in primis quelle dei cittadini, questa volta tanti, residenti nei quartieri del Municipio IX limitrofi all’area di Tor di Valle. Ma ciò che è stato poco sottolineato in questi giorni è l’opportunità, qualora venisse colta da Comune e Regione, di utilizzare quest’opera per riqualificare un’infrastruttura come la linea Roma-Lido. Su questo tema il nostro giornale si è speso in molte occasioni, sottolineando come una reale riqualificazione del tratto ferroviario, con la trasformazione in metropolitana e il conseguente aumento della frequenza dei treni, sarebbe forse l’unico vero interesse pubblico nei confronti di quest’opera. Se ci fosse la sicurezza che questa riqualificazione verrà disposta, seppur a Tor di Valle “non abita nessuno”, una rinnovata linea Roma-Lido andrebbe a servire migliaia di pendolari e cittadini che ogni giorno si imbarcano in un lungo, penoso e non più accettabile “viaggio della speranza” con treni lumaca oppure nel traffico di Colombo e via del Mare-Ostiense. Insomma, in una guerra tra poveri in cui non ci sono vincitori.

    In ogni caso l’iter amministrativo sul progetto è ancora fermo, con tutte le carte al vaglio del Comune di Roma. Su questo l’Assessore Berdini ha poi aggiunto: “Nel merito dell’iter amministrativo dello Stadio della Roma so pochissimo, non ho guardato le carte. Da persona responsabile posso dire solo che se l’iter amministrativo è chiuso, è chiuso. Il Comune può intervenire in fasi successive, ma ha il dovere di trasmettere tutta la pratica alla Regione. Questo dice la legge. E io sono una persona che rispetterà la legge fino all’ultima virgola”.

    Intanto in Regione Lazio, che una volta ricevuto l’ok dal Comune avrà 180 giorni per la Conferenza di Servizi e per dare il suo responso sul progetto, ci si inizia a scaldare in attesa di scendere in campo. Il 6 luglio scorso lo Stadio della Roma è arrivato in aula alla Pisana, con l’interrogazione all’Assessore all’Urbanistica Michele Civita presentata dal Capogruppo di Fi, Antonello Aurigemma. L’esponente forzista ha chiesto a quale punto sia arrivato l’iter, quale sia la posizione della Regione e se per il dossier dello Stadio sia previsto un passaggio in Commissione Urbanistica: “Riteniamo che di fronte ad un simile progetto, a carico dei privati, che potrebbe portare la realizzazione di opere importanti per i cittadini e i territori, la Regione debba affrontare la situazione con cognizione di causa e incisività – afferma Aurigemma – Proprio per questo, come abbiamo già ribadito oggi, Zingaretti deve evitare il solito scaricabarile con gli altri enti, e deve spiegarci qual è la volontà politica su questo progetto”. Teoricamente, ormai l’iter di legge non prevedrebbe alcun passaggio politico, o comunque la politica non avrebbe ulteriori possibilità di incidere in tal senso. Nonostante questo l’Assessore Civita ha assicurato una seduta dedicata della Commissione non appena “il Comune ci comunicherà formalmente il suo parere, prima di aprire la Conferenza di Servizi, per fare anche una valutazione politica sul progetto, che non avrà alcun valore giuridico e amministrativo”. Intanto, a quanto si apprende, la Regione Lazio avrebbe già disposto le procedure per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica).

    A quanto sembra esisterebbe anche una differenza di interpretazioni tra la Regione e il Comune in merito all’apertura o meno dell’iter di approvazione della variante urbanistica. Una questione tecnica che per l’Assessore Civita sarebbe già partita e che si dovrà concludere prima della chiusura della Conferenza di Servizi regionale. Sarebbe a dire la “pubblicazione della delibera, osservazioni dei cittadini, controdeduzioni del Consiglio comunale e approvazione finale – spiega Civita – Questo procedimento, una volta concluso, va riportato in Conferenza di Servizi, che potrà così concludersi. Anche la convenzione urbanistica – che regola i rapporti tra il Comune e i privati, ndr – poiché si tratta di materie inerenti il bilancio e il patrimonio, deve tornare in Consiglio comunale per l’approvazione”. Tutti questi passaggi, secondo Civita, sarebbero assolutamente necessari per la conclusione dell’iter in Regione. Secondo il Campidoglio la variante urbanistica non sarebbe già stata avviata, ma tutto il procedimento riportato da Civita verrà effettuato solo e soltanto quando la Conferenza regionale avrà esaminato i progetti nel dettaglio.

    Una questione di codice e regolamenti che poco interessa ai cittadini romani. Molto più interessante, a questo punto, è capire che cosa ne sarà del progetto dello Stadio della Roma, del business park annesso, ma soprattutto delle opere infrastrutturali necessarie come appunto la ristrutturazione della Roma-Lido.

    Leonardo Mancini