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Il Lazio al quinto posto in Italia per gli ecoreati

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Questa l’impietosa analisi del report “Ecomafia 2015” di Legambiente

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IL LAZIO – Prima di noi soltanto le quattro regioni storicamente e tradizionalmente più vicine al fenomeno mafioso. È questo il quadro delineato da “Ecomafie 2015” il rapporto presentato quest’oggi da Legambiente. Sul territorio laziale sarebbero infatti 2255 gli ecoreati riscontrati, il 7.7% del totale nazionale. Il bilancio è di 2022 denunce, 6 arresti e 540 sequestri.

IL PRIMO POSTO – “La Puglia è la regione leader indiscussa della classifica”, spiega il documento, “primato raggiunto scalzando quello storico della Campania. È qui che le forze dell’ordine hanno registrato ben 4.499, il 15,4% di quanto accertato su tutto il territorio nazionale; la Puglia ha anche il record di 4.159 denunce e 2.469 sequestri. Contribuisce al primato pugliese, la provincia di Bari, dove le forze di polizia hanno messo a verbale ben 2.519 ecoreati”.

SECONDO, TERZO E QUARTO POSTO – “La Sicilia con 3.797 ecoreati, il 13% sul totale nazionale, 2.769 denunce, 13 arresti e 667 sequestri. Segue la Campania con 3.725 reati accertati, un calo del 20% rispetto all’anno precedente, 3.636 denunce (-10,7%), 37 arresti (-27,5%) e 1.202 sequestri (-10,2%). La Calabria è al quarto posto con 2.715 reati, 2.168 denunce, 16 arresti e 789 sequestri”. E “continuano a crescere le infrazioni nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), dove si è registrata più della metà del totale degli ecoreati, con la ragguardevole cifra di 14.736, un numero enorme di denunce, 12.732, di arresti, 71, e di sequestri, 5.127. Dal 1992 al 2014 qui il numero degli illeciti ha superato ampiamente la soglia dei 266mila, gli arresti e le denunce 181 mila e i sequestri quota 70mila”.

IL NORD ITALIA – Molto diversa la situazione delle regioni del Nord, dove comunque spicca il caso della Liguriacon 1.526 infrazioni, 1.704 denunce, 8 arresti e 217 sequestri, seguita dal Veneto e dalla Lombardia”.