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Policlinico Umberto I: al via il piano di ristrutturazione

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220 milioni di euro per 17 edifici del nosocomio capitolino

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IL PROGETTO – Erano 15 anni che si aspettava il progetto di riqualificazione del Policlinico Umberto I di Roma presentato questa mattina. Saranno 17 gli edifici interessati dalla ristrutturazione, un totale di 80mila mq e 728 posti letto. Il costo dell’operazione è pari 220 milioni di euro.

LA PRESENTAZIONE – La presentazione del progetto, programmato quindi anni fa, arriva dopo l’approvazione del Nucleo di Valutazione regionale. Ad illustrare nel merito e nei contenuti il piano di ristrutturazione il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, il direttore generale Policlinico Umberto I, Domenico Alessio e l’ingegnere Remigio Tecchia, responsabile lavori insieme all’architetto Claudio De Angelis. Presenti anche il coordinatore della Cabina di regia del Ssr Alessio D’Amato e il subcommissario alla sanità del Lazio Giovanni Bissoni.

UN NUOVO VOLTO – “In 110 anni di attività il Policlinico non aveva mai avuto un programma di manutenzione importante – ha affermato il direttore generale dell’Umberto I Domenico Alessio – Una struttura che è stata il punto di riferimento della sanità nazionale e mondiale, il primo ospedale di Roma, era l’ultimo per aggiornamento. Da quindici anni erano disponibili i fondi e non si è fatto nulla – seguita – Abbiamo dovuto subire anche l’onta dei sequestri preventivi, una situazione intollerabile, anche per un fatto di decoro e dignità dei malati. Finalmente, grazie al presidente Zingaretti, daremo un volto nuovo al Policlinico”.

LA CRITICA – Arriva immediato il commento del Capogruppo di FI e vice presidente della Commissione Salute della Regione Lazio, Antonello Aurigemma: “Assistiamo ai soliti toni trionfalistici da parte del presidente Zingaretti, che stavolta annuncia il nuovo progetto di riqualificazione dell’Umberto I. Sicuramente si tratta di un’opera importante. Vogliamo, però, ricordare al Presidente che adesso è prioritario migliorare le strutture già esistenti e risolvere le problematiche in essere – aggiunge – Più che progettazioni future, che di certo apporteranno dei miglioramenti, è necessario lavorare per ridurre le attuali criticità”.