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Rifiuti Regione Lazio: revocato lo scenario di controllo

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Con la seduta del 24 luglio si revoca il piano ‘B’ della precedente amministrazione regionale

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LA SEDUTA – Nella riunione del 24 luglio, su proposta dell’Assessore alle Politiche del Territorio, dei Rifiuti e della Mobilita’, Michele Civita, la giunta della Regione Lazio ha approvato la delibera di revoca del cosiddetto ”scenario di controllo” del Piano di gestione dei rifiuti. Viene revocata, in questo modo, la possibilità di derogare alle normative nazionali ed europee in materia, cosi’ come prevedeva il Piano regionale dei rifiuti approvato dalla precedente Giunta. 

LO SCENARIO – La delibera di revoca era stata presentata dalla Giunta Zingaretti il 26 giugno scorso: “Con questo meccanismo si consentiva ai Comuni di non rispettare le leggi nazionali ed europee in caso di mancata riduzione dei rifiuti e di percentuali di differenziata inferiori al 65% – spiega una nota della Regione – Per permettere ai Comuni di realizzare il porta a porta abbiamo stanziato 150 milioni di euro. Così avviamo l’aggiornamento del piano di gestione dei rifiuti nel Lazio – conclude la nota – Grazie a questa modifica abbiamo risparmiato tra i 10 e i 20 milioni di euro per un referendum abrogativo già chiesto da molti”. Anche da Legambiente arriva il plauso nei confronti dell’iniziativa: “Sui rifiuti, è determinante che la Regione abbia deciso di cancellare le assurdità del piano Polverini – dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio – lo scenario di controllo così come impostato e gli obiettivi al ribasso sulla differenziata, sono errori gravi che avevamo sempre denunciato”.

LE CRITICHE ALLO STRALCIO – Non mancarono, già alla presentazione della delibera, le critiche da parte dell’opposizione regionale che, in una nota del Consigliere Pdl alla Regione Lazio, Pietro di Paolo, rispondeva punto su punto alle affermazioni della Regione: “L’Amministrazione regionale comunica in maniera ipocrita sulla questione rifiuti. La decisione della Giunta di abrogare lo scenario di controllo serve soltanto a evitare il referendum regionale. Per il resto non rappresenta una exit strategy per i comuni inadempienti, ma solo un’ipotesi per evitare situazioni emergenziali – seguita la nota – è giusto ricordare al centrosinistra che la precedente amministrazione, dopo l’approvazione nel gennaio 2012, non ha prodotto un solo atto che andasse verso la direzione descritta dallo scenario – continua di Paolo – Infine, i 150 milioni per il porta a porta ci ricordano tanto i 135 milioni previsti dalla passata Giunta su base triennale. Perciò non troviamo molte novità su questo settore da parte della Giunta Zingaretti, che anzi si contraddistingue per imprecisioni e superficialità, oltre al solito immobilismo”. Anche in occasione della votazione sulla delibera, il consigliere De Paolo, non ha mancato di criticare lo stralcio dello scenario di controllo: “L’abrogazione, come sottolineato dall’assessore Civita nella sua replica, è una decisione politica al contrario del suo inserimento nel piano di gestione dei rifiuti, approvato dalla precedente amministrazione di centrodestra, che invece nasceva da considerazioni puramente tecniche. Pertanto – prosegue – il nostro giudizio non può che restare contrario su tale provvedimento poiché si elimina in modo superficiale quella che era semplicemente una rete di sicurezza, e non una scorciatoia, rispetto agli obiettivi di piano che puntano in modo inequivocabile sulla parte virtuosa del ciclo dei rifiuti, in primis dalla raccolta differenziata sostanziata con ingenti investimenti dalla precedente amministrazione per il triennio 2012 – 2014”.

APPROFONDIRE I DATI SU MALAGROTTA – uno sprone ad approfondire i ‘numeri dei rifiuti’ di Roma, è arrivato dal gruppo 5 Stelle alla Regione. La consigliera Blasi è intervenuta nella discussione in aula sull’abolizione dello scenario di controllo esprimendo il parere positivo del gruppo consiliare M5S, chiedendo “alla giunta ed alla maggioranza di impegnarsi più concretamente sul tema rifiuti nel Lazio uscendo da questa situazione di emergenza ambientale, sanitaria ed economica provocata da decenni di mala gestione”. Parlando del presente, Blasi ha aggiunto “La situazione rifiuti nella regione ed in particolare a Roma è grave ed illegale come dimostrano alcune foto recentemente scattate (4 luglio 2013, cfr. Romatoday) presso la discarica di Malagrotta dove si vedono i compattatori AMA che scaricano tonnellate di rifiuti non trattati direttamente a cielo aperto. Cosa dice l’assessore rispetto a questo visto che ha recentemente dichiarato che a Malagrotta vengono conferiti solo rifiuti trattati? Chiederemo alla commissione Europea di acquisire queste foto come prova circa la prosecuzione delle condotte contestate nella procedura di infrazione. Siamo a conoscenza di un sopralluogo effettuato dai NOE recentemente perché non si mette a disposizione di tutti i consiglieri la relazione tecnica prodotta?”. Blasi ha poi chiesto se “la strategia prevede proprio l’immobilismo più totale in attesa dell’esasperazione e dunque della nuova emergenza? Così da aprire una nuova discarica in cui buttare tutto e dimenticarsi del problema per i prossimi 20 anni? Quali sono i dati sulla produzione, smaltimento e trattamento? E’ fondamentale la trasparenza e la comunicazione dei dati ufficiali. I cittadini devono essere informati sulla gestione degli impianti. Questo è un passaggio fondamentale perché i cittadini sono stanchi di pagare un servizio la cui gestione è oscura e che procura loro un danno sanitario, ambientale ed economico”.

Leonardo Mancini