Home Notizie World in Rome

Charlie Hebdo: continua l’assedio ai due attentatori

20150109 charlie hebdo attaccoRID

Bloccati in una tipografia a 40 km da Parigi, avrebbero con loro un ostaggio. Alte misure di sicurezza in Italia

Ads

ASSERRAGLIATI IN UNA TIPOGRAFIA – Rimane alta l’attenzione internazionale sulle azoni intraprese dalla Polizia francese per la cattura degli autori dell’attentato alla redazione dello Charlie Hebdo. Al momento in cui scriviamo si susseguono le agenzie, mentre i due attentatori sono asserragliati all’interno di una tipografia di Dammartin en Goele con un ostaggio.

IL MINISTERO – Intanto in Italia resta alta l’attenzione sui luoghi sensibili, ma anche i centri musulmani e i luoghi di culto: “Voglio rassicurare che sia moschee che altri luoghi non vengono trascurati nelle analisi di intelligence investigativa – ha spiegato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso dell’informativa urgente in aula alla Camera sulla strage di Parigi – “Su queste realtà si è in grado di fornire una precisa fotografia”. Il ministro, come riporta Omniroma, ha tuttavia precisato che spesso “il monitoraggio al fine di prevenzione è reso difficile” poiché “il culto viene praticato in luoghi non idonei – ha detto – e questo può favorire zone di ombra” ma questo non deve, però indurre a pensare che ci sia “carenza di attenzione, la nostra attenzione sarà sempre alta” ha aggiunto.

DALLA FARNESINA – Dalla Farnesina nelle scorse ore ha preso la parola anche il Ministro Paolo Gentiloni, che nel suo intervento alla trasmissione Agorà ha detto: “Bisogna intervenire con forza contro il Daesh, il cosiddeto Califfato dello Stato islamico; dobbiamo eliminare il terrorismo che si è fatto Stato perché lì è l’origine delle minacce”. Gentiloni ha ricordato che l’Italia è nella coalizione internazionale contro il ‘Califfato’ ed a sostegno di tutti quelli, come i curdi, che lo combattono. Il Ministro ha sottolineato che va evitata la confusione tra terrorismo, Islam e immigrati. Con l’attacco contro Charlie Hebdo, secondo Gentiloni, “è la libertà di pensiero e la libertà di criticare l’Islam che viene colpita e noi la dobbiamo difendere”.