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Il “Metodo Anticrisi” del mental coach

Nel mondo dello sport il ‘coach’ lo conosciamo bene: è una figura importante nella carriera di un atleta capace di aiutarlo a gestire le interferenze che potrebbero minarne il potenziale. Molti però non sanno che esistono dei coach anche per il business: “Il coaching è un allenamento al successo adatto a qualsiasi ambito e di cui già si avvalgono grandi gruppi come Scuderia Ferrari, Gucci, Benetton e Mattel per migliorare la produttività aziendale”, spiega Marco Lamacchia, imprenditore e mental coach certificato dal MICAP, il Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni fondato da Roberto Cerè. “In Italia la nostra figura professionale è relativamente giovane, spesso è difficile far capire ciò che facciamo concretamente. Eppure – prosegue – il ruolo del coach, in particolare nel mondo dell’economia, è un valore aggiunto per migliorare le performance professionali, specialmente in un periodo di crisi e di grandi cambiamenti”. Lo stesso Lamacchia, infatti, racconta di aver sperimentato in prima persona cosa significhi veder crollare il lavoro di una vita: “Nel 2012, con la modifica della legge sul telemarketing, sono stato costretto a chiudere il mio call center. Se in un primo momento ho pensato di mollare tutto e trasferirmi all’estero, poi ho deciso di reagire e rimettermi in pista: in due anni ho dato vita a un’azienda che oggi fattura oltre 1 milione di euro l’anno. Ora voglio mettere ciò che ho imparato con lo studio e con l’esperienza a disposizione di tutti quegli imprenditori che si trovano oggi nelle mie stesse condizioni di due anni fa”.

Il risultato è un libro pubblicato da Mind Edizioni, in uscita nei primi mesi del 2018, dal titolo Il metodo Anticrisi, in cui l’autore passa in rassegna le cause di crisi ricorrenti nelle aziende proponendo strumenti utili a chiunque voglia mettersi in proprio o agli imprenditori già in attività. “Il mio lavoro inizia con una domanda che può sembrare paradossale: qual è la data di vendita o di cessione della tua attuale attività?” prosegue il mental coach che aggiunge: “Il momento in cui bisogna ‘cedere il testimone’ prima o poi arriva… e se non si è pronti sono guai!”. Da qui inizia il coaching che, attraverso un percorso di analisi e riflessione, realizza quei cambiamenti necessari per ritrovare il benessere e la vitalità aziendale. Ma come riconoscere un bravo mental coach? “Semplice – conclude Lamacchia – : un buon coach è quello capace di migliorare le performance del proprio cliente non offrendo soluzioni preconfezionate, ma mettendolo in condizione di trovare da solo la strada migliore da percorrere”.

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