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Le previsioni di spesa per le famiglie secondo Adiconsum

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Paolo Landi, Adiconsum: Gli aumenti in corso sui servizi locali rischiano di riportare al negativo la debole ripresa dei consumi.

Passate le ferie si guarda all’autunno e in assenza di provvedimenti economici, la ripresa legata alle sole esportazioni resterà debole e ancora più deboli resteranno i consumi gravati dalla pesante disoccupazione e dalla cassa integrazione.

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Adiconsum tuttavia non condivide le previsioni allarmistiche di maggior spesa delle famiglie (stimate in più di 1.000 euro) fatte da alcune associazioni. Previsioni che finiscono per essere funzionali solo a coloro che sono alla ricerca di qualche alibi per aumenti ingiustificati.


Tuttavia Adiconsum ritiene che le previsioni per le famiglie siano di una maggior spesa nella scuola e nei servizi locali.
1.   Scuola: la maggiore spesa è dovuta alla mancanza di un tetto di spesa per i libri di testo e alla richiesta del c.d. contributo volontario (dai 150 ai 300 euro) il cui pagamento viene oramai vincolato all’iscrizione.

2.   Tariffe dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, asili): la maggior spesa è dovuta al taglio dei trasferimenti statali delle risorse agli enti locali con richieste, da parte di questi ultimi, di aumenti a due cifre,  nonostante l’inflazione sia ancora sotto il 2%.
Inoltre occorrerà vigilare sul prezzo dei prodotti derivati del grano per impedire eventuali speculazioni a seguito degli incendi occorsi in Russia.
Per l’autunno, quindi – conclude Paolo Landi, Segretario generale Adiconsum –  non ci sono da aspettarsi riprese significative, in quanto il livello di povertà degli italiani è cresciuto sia al nord che al sud e al momento mancano, né a breve sono previsti, provvedimenti di rilancio economico da parte del Governo.