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Tassa di soggiorno: è scontro sugli aumenti per gli alberghi di lusso

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Federalberghi attacca, mentre voci contrarie arrivano anche dal PD

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LA CRITICA DI FEDERALBERGHI – È scontro sull’aumento della tassa di soggiorno per i turisti che soggiorneranno negli alberghi a cinque stelle della Capitale. Una misura inserita a piano titolo negli allegati al Bilancio di Roma che al momento sono al vaglio dei quindici municipio. Già nei giorni scorsi era stata la Federalberghi a tuonare contro questa tassa, con il presidente Giuseppe Roscioli che considera l’idea “inconcepibile – perché – a quattro mesi dall’avvenuto raddoppio del Contributo di soggiorno anche solo ipotizzarne un nuovo aumento è folle, figuriamoci inserirlo in un progetto di bilancio di Roma Capitale”. Per Federalberghi il settore potrebbe subire forti ripercussioni con l’inserimento di questa misura: “In un frangente storico che, in seguito agli attentati di Parigi, fa registrare per Roma una vera e propria inchiodata delle nuove prenotazioni, portare da 7 a 10 euro il Contributo di soggiorno negli alberghi cinque stelle significherebbe strozzare un segmento già in sofferenza, in una città ormai già percepita dal mercato internazionale come meta low cost a causa del calo dei prezzi da noi praticato per combattere la crisi – continua Roscioli – il solo risultato sarebbe escludere dal nostro territorio gli unici turisti con forte capacità di spesa in termini di indotto commerciale senza portare alcun reale beneficio alle casse di Roma Capitale, visto che in città gli alberghi cinque stelle sono in tutto 29“. 

LA REPLICA DEL CAMPIDOGLIO – Già nei giorni scorsi alla polemica aperta da Federalberghi aveva risposto Giovanna Marinelli, assessore capitolino alla Cultura: “Abbiamo lavorato per riequilibrare il contributo favorendo il turismo dei grandi numeri. Infatti abbiamo previsto una riduzione di un euro dalla quarta notte fino alla decima per gli hotel di categoria da 1 a 3 stelle e strutture extra-alberghiere, ovvero quelle più diffuse in città” sottolinea la Marinelli. Che poi aggiunge: “Non stiamo agendo assolutamente in maniera punitiva nei confronti degli albergatori, tantomeno verso i turisti che vogliono visitare la nostra città – seguita l’assessore – Per gli alberghi a cinque stelle il contributo di 10 euro al giorno per i primi 10 giorni non è un’azione punitiva, perché parliamo di turisti che programmano le loro vacanze mettendo in conto un costo di centinaia di euro a notte. Detto questo, siamo naturalmente disponibili ad un confronto con le categorie del settore”.

L’OPPOSIZIONE CAPITOLINA – Dall’opposizione Capitolina il parere negativo sulla tassa di soggiorno arriva dal M5S, con il capogruppo, Marcello De Vito, che spiega la contrarietà del Movimento: “La ragione sta nel fatto che, come al solito, tale aumento scaturisce da una mancanza di visione strategica e dunque di corretta programmazione. Se uno dei brand fondamentali per Roma è il turismo non si capisce perché ci si ostini ad usare il settore come un mero bancomat da cui spremere soldi per tappare i buchi di bilancio. Peraltro le strutture alberghiere di alto livello a Roma sono solo 27, il che determina un gettito della predetta tassa del tutto trascurabile e poco incisivo” spiega De Vito. Che aggiunge: “Riteniamo davvero grave che l’amministrazione non sia in grado di sfruttare appieno le enormi potenzialità del settore turistico a Roma. Oppure – ironizza – siamo portati a pensare che quando la maggioranza ha a che fare con le 5 stelle agisce d’istinto per penalizzare”.

DAL PARTITO DEMOCRATICO – Una voce contrastante si leva anche da PD, con la Vice Capogruppo Giulia Tempesta che suggerisce di puntare sulla lotta all’evasione e al sommerso: “Secondo una stima di Federalberghi, infatti, sarebbero più di 35 milioni di euro i proventi che potrebbero essere recuperati dalle strutture ricettive abusive. Soltanto riscattando il 15 % delle somme evase, potremmo coprire lo stesso fabbisogno preventivato. Se poi questa somma dovesse essere superiore – continua Tempesta – avremmo ulteriori risorse a disposizione da investire in infrastrutture, trasporti e in promozione turistica”. Giulia Tempesta si rivolge quindi al Sindaco e all’Assessore alla Legalità Sabella per rilanciare le attività della task force dedicata al contrasto dell’evasione e del sommerso: “Potenziare e dare continuità al lavoro di questa significa ripristinare la legalità, recuperando risorse senza vessare ulteriormente quelle categorie che stanno attraversando un momento di difficoltà e contribuiscono già in maniera importante alle entrate della città”.

LM