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TV: sul satellite gli stessi diritti dei consumatori di utilizzare qualsiasi piattaforma

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Adiconsum/sentenza Tar: “Ci sia reciprocità. TivùSat (RAI) si veda su SKY e SKY si veda su TivùSat”.


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“La recente sentenza del TAR che annulla in parte la delibera 519/09/cons dichiarando che la RAI non può oscurare alcuni programmi sulla piattaforma di SKY pone luce su vecchie problematiche, irrisolte, da sempre denunciate da Adiconsum, a danno dei consumatori”, dichiara Pietro Giordano Segretario generale dell’Adiconsum.

“Nonostante la tv terrestre sia completamente digitale e visibile solo con decoder e il consolidamento delle Pay tv sia sul terrestre che sul satellite, – continua Pietro Giordano – i consumatori, troppo spesso, continuano a non poter usufruire liberamente dei servizi multimediali disponibili, attraverso un unico apparato, costringendoli, in alternativa a nuovi acquisti onerosi. La soluzione esiste da tempo ma si continua a far finta di nulla, si chiama Simulticrypt ovvero reciprocità”.

“Il TAR ribadisce il diritto degli abbonati SKY di vedere i canali Rai sul satellite in modo integrale ma conferma anche la piena legittimità della costituzione della società Tivù con una prospettiva di garanzia dell’ interesse pubblico con Tivùsat – prosegue Giordano – infatti occorre precisare che TivùSat, realizzata in risposta alle richieste di Adiconsum, permette di far vedere gratuitamente la RAI e gli altri canali nazionali, mentre prima bisognava pagare SKY,. Correttamente la RAI usa una codifica aperta e SKY, invece, come dichiara la stessa sentenza un sistema chiuso. Nonostante la legittimità di TivùSat, per il TAR la RAI deve far vedere i propri canali anche con il decoder di SKY, utilizzando, quindi, anche la codifica NDS.”.

“Per funzionare però e necessaria la reciprocità, , altrimenti si avvantaggia un’azienda nei confronti di un’altra e si discriminano gli utenti – conclude Giordano -. “Non comprendiamo perché chi usa il decoder SKY dovrebbe avere diritto di vedere la RAI ( ma anche gli altri canali nazionali) ma quelli che utilizzano apparati TivùSat (1.500.000) non dovrebbero poter vedere i canali di SKY. Ugualmente non comprendiamo perché solo la RAI dovrebbe trasmettere con la codifica delle piattaforme commerciali che ne fanno richiesta e SKY non dovrebbe anche lei concedere tale diritto, quindi anche alla piattaforma TivùSat. In tal modo tutti coloro che vedono la televisione con la piattaforma trasmissiva satellitare sarebbero, finalmente, messi nelle condizioni di vedere con un solo apparato (con un forte risparmio dei costi ed una vera libera concorrenza) tutte le piattaforme commerciali – non solo la Rai – e tutti i canali in chiaro”.