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Un “piano famiglie” per sanare le ferite della crisi

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Un’azione a favore di molti bilanci squassati dalla crisi economica.
L’esecutivo dell’Abi, Associazione bancaria italiana, ha predisposto una moratoria dei mutui per i nuclei familiari maggiormente in difficoltà. Dal 1 gennaio 2010 si potrà esercitare un’opzione per la dilazione delle rate. Limite massimo di tempo: un anno.

Un piano non per tutti. Potranno accedere al “piano famiglie” solo persone con determinati requisiti. Ecco l’elenco delle categorie: coloro che hanno perso il posto di lavoro, i cassintegrati e casi di cessazione di attivita’ da lavoro autonomo. Prevista anche l’integrazione delle famiglie che hanno subito la morte di uno dei componenti percettore del reddito di sostegno. Tutto legato alla crisi finanziaria di questo ultimo anno.
Seguendo le prime proiezioni, la cifra dei nuclei di persone interessate dalla proposta dell’Abi potrebbe aggirarsi intorno ai 110mila. Corrisponderebbero a mutui erogati per circa otto miliardi di euro. Sempre una goccia nel mare, se si considera che, attenendosi alle rilevazioni dell’Istat relative al 2008, la cifra di famiglie povere e indigenti presenti nel paese sfora il milione di unità.
D’altra parte, anche gli istituti bancari presentano delle difficoltà. Secondo il rapporto mensile dell’Abi, a fine agosto 2009 le sofferenze lorde delle banche hanno quasi toccato quota 52 miliardi di euro, più 1,2 miliardi rispetto al mese precedente e dodici miliardi in più se confrontato con il dato di novembre 2008. Era stato lo stesso Corrado Faissola, presidente dell’Associazione, a lanciare l’allarme qualche settimana fa nel corso dell’audizione sulla Finanziaria. In quell’occasione, Faissola aveva definito la situazione degli istituti “al limite del sopportabile”. Spia del malessere dell’economia e’ anche il rallentamento subito dai prestiti bancari al settore privato nell’ultimo mese, +1,4% annuo rispetto al +1,9% di agosto. Il “piano famiglie” si inserirà in questo contesto. Un punto debole potrebbe essere l’attribuzione di competenze. Dall’Abi è stato precisato che, ai fini delle attuazione del pacchetto “ci sarà un interlocuzione con varie realtà, come la presidenza del Consiglio, e le associazioni dei consumatori che avevano sollecitato un’iniziativa”. Su questo ultimo fronte, l’Associazione bancaria italiana rivendica “una risposta in termini positivi e utili alle istanze che si sono presentate”.
Contrastanti le impressioni che il piano ha suscitato nelle maggiori associazioni dei consumatori. Da Adusbef e Federconsumatori arrivano segnali di distensione, avendo definito l’iniziativa “una misura che può veramente far tirare un sospiro di sollievo nel contesto della crisi che attraversa il paese”, pur invitando le banche ad “affrontare tali situazioni estremamente delicate, negoziando condizioni più favorevoli per quanto riguarda interessi e durata dei mutui”. Più critico il Codacons che considera l’opzione positiva “solo a condizione che si consenta di sospendere le rate fino a 18 mesi e che la dilazione valga per chiunque dimostri di non essere in grado di provvedere al pagamento delle rate, indipendentemente dalle categorie predisposte”.
Per ora dall’Abi si può solo ribadire la finalità del piano: rendere più generali ed omogenei i diversi interventi di sostegno da parte delle banche sul territorio.

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Federico Roli
Urloweb.com