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Roma-Lido: non si perda l’ultima occasione

Nel dibattito sul progetto del nuovo Stadio della Roma resta centrale il nodo della mobilità

roma lido repertorio

 

MOBILITÀ – Le indiscrezioni sul rifacimento della fermata di Tor di Valle (il cui cantiere già esiste), o sull’acquisto di 2 treni per la Roma-Lido, non bastano a placare la rabbia di quanti guardavano all’intervento come ad un mezzo per rimodernare la linea, trasformandola (magari) in una metropolitana leggera. La delibera di Marino era chiara: il 50% degli spettatori sarebbe dovuto arrivare nell’area con i mezzi pubblici. Bene, la delibera andrà emendata, ma siamo sicuri che sia giusto eliminare questo assunto di civiltà?

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Le differenti Istituzioni interessate e competenti sulla Roma-Lido (Comune e Regione) a questo punto non possono più pensare di lasciar correre. Né i tanti pendolari del litorale possono sopportare oltre i rimpalli di responsabilità. Se su questa ferrovia, da tempo bandiera nera nei rapporti di Legambiente, non si intende intervenire lasciandola morire, che venga esplicitato. Si pianifichi la dismissione e si lascino migliaia di pendolari, lavoratori del business park e tifosi della Roma, al loro destino. Altrimenti, il punto di partenza per migliorare la linea è proprio l’intervento di Tor di Valle.

Il pubblico interesse, nel momento in cui alcune opere vengano demandate ‘a data da destinarsi’ e la realizzazione del Ponte dei Congressi è quanto mai dubbia, non può che essere ricercato in una vera ed efficace riqualificazione della linea attraverso, anche, l’investimento dei privati. Impegnandosi poi, economicamente e politicamente, in una trasformazione in metropolitana immediata e non più rimandabile. Sottovalutare o lasciarsi sfuggire questa occasione potrebbe far scoprire la sottile differenza tra mobilità e immobilità, non solo strutturale ma anche amministrativa.

Leonardo Mancini

Tratto da Urlo n.144 marzo 2017