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Destinazione birra: Bamberga e dintorni

Durante l’ultima “missione” a Bamberga e dintorni ho finalmente esaudito un mio “desiderio birrario”: andare alla scoperta delle Zoigl. Trattasi di una birra quasi leggendaria, brassata in soli cinque villaggi di una piccola zona dell’Alto Palatinato, ad un passo dalla Repubblica Ceca.

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La particolarità più affascinante è che le Zoigl vengono prodotte nelle Kommunbrauerei del paese, cioè dei veri e propri birrifici comunali e di seguito trasportata nei locali di mescita che rimangono aperti a turno soprattutto nei fine settimana. Per capire bene questo meccanismo e soprattutto per assaggiare questa Zoigl mi sono avventurato in macchina per percorrere i circa 120 km che dividono Bamberga da queste zone, peraltro naturalisticamente straordinarie. Con poco tempo a disposizione mi sono recato all’impronunciabile paese di Windischeschenbach, punto di riferimento per gli amanti di questa rarità birraria. Il birrificio comunale è facile da trovare, riconoscibile anche dalla stella a sei punte che lega la birra alla antica tradizione alchemica, simbolo usato dalle famiglie produttrici della Zoigl che veniva affisso fuori dalla locanda di turno nella mescita.

Un po’ in punta di piedi sono entrato nellla Kommunbrauerei dove c’era un ragazzo intento nel brassaggio, ho chiesto qualche informazione sulle locande aperte quel giorno, dopodichè mi ha offerto un boccale di freschissimo Zoigl dalla retrostante zoiglstube (chiamano così i locali di mescita di questa birra) ed è stata subito goduria! Deve essere stato divertente per quel birraio vedere uno strano capellone italico intento a gioiose telefonate ai suoi amici alcolisti rimasti a casa, usando frasi per lui incomprensibili come: “Nun poi capì che robba me sto a beve!!!!” Infatti la Zoigl già dall’aspetto torbido prometteva parecchio, in bocca era un trionfo di malto con una gasatura bassissima: per me amante di Kellerbier, Zwickel e Ungespundetes varie era un momento di estremo piacere! Subito emergevano un paio di peculiarità di questa birra: innanzitutto la sua estrema beverinità, grazie alla “piattezza” nella gasatura e il freschissimo sentore di “pane al latte” che ne emerge al gusto, ma soprattutto la presa di coscienza che trattasi di una birra da bere esclusivamente sul posto, la sua freschezza e immediatezza ne proibisce assolutamente il trasporto in luoghi lontani Salutato il simpatico birraio e con in mano un calendario che indicava i locali aperti, mi sono diretto per la prima locanda. In paese infatti ci sono undici locali che come detto prima aprono a turno nei fine settimana, Windischeschenbach è però l’unico paese dove è possibile bere Zoigl tutti i giorni in due locali differenti, più quello aperto “di turno”, così la mia prima scelta è caduta sul Weisser Schwan, posto elegante a poche decine di metri dalla Kommunbrauerei, una sorta di albergo con un’austera sala da pranzo. Qui però ho avuto una mezza delusione quando ho assaggiato la loro Zoigl, infatti si presentava molto gassata, simile più a un kellerbier, ho preso quindi atto che esiste una versione della Zoigl un po’ più “commerciale”, venduta anche da qualche birrificio locale per esportazione, meno torbida e notevolmente più carbonata. Lasciato il locale mi sono diretto verso la locanda familiare aperto di turno, il Binner, e qui sono tornato a godere: La Zoigl servitami era buona come la prima e mi ha portato a berne subito un altro paio (per mantenere la dignità scrivo solo di “un paio”), l’oste era simpaticissimo e subito mi ha fatto delle domande sulla mia provenienza scambiandomi per olandese (Jan Chris De Koyer dei Gorefest???), seguito subito dagli avventori locali che smozzicavano un pessimo inglese, ma tanto c’erano le birre a farci fraternizzare e i brindisi si sono sprecati. Infatti un’altra cosa da sottolineare quando si visitano le “Stube” di paese è la facilità con cui si finisce a brindare con cordialissimi vecchietti che pare abbiano passato la loro intera esistenza fra quelle quattro mura, e l’avventore straniero magari mette un po’ di sale su una quotidianeità altrimenti legata ai soliti riti, che in genere consistono nel raccontare come ci si è svegliati la mattina al proprio vicino di sedia (ovviamente anche lui sempre lo stesso al solito posto), fra di loro a volte le risate si sprecano quando gli dici di aver fatto 1200 chilometri per bere la “loro” birra, non ci rimane altro che osservarli discretamente, assaporando l’atmosfera magica di queste stube paesane

Lasciata Windischeschenbach, ho raggiunto il vicinissimo paese di Neuhaus che credo formi con il primo un unico comune. Qui ho vissuto il momento più bello di tutta la giornata una volta raggiunta la Kommunbrauerei locale: c’erano infatti due simpatici sessantenni con cappello e salopette intenti nel produrre la loro birra, titolari di due dei cinque locali familiari di Neuhaus. Mi hanno accompagnato in una rustica saletta e uno dei due mi ha versato una Zoigl da una damigiana, tutti affascinati da Roma hanno incominciato a dissertare in tedesco incuranti della mia incapacità nel comprenderli ed ho passato una mezzoretta brindando svariate volte con loro, devo dire un’accoglienza più unica che rara. Uno dei due mi ha poi portato a visitare il suo locale che sarebbe stato di turno la settimana successiva, regalandomi bicchieri e una bottiglia etichettata da lui stesso a mano, inutile dire che il viaggio di ritorno a Roma ha completamente reso imbevibile il conella stessa!

Quel giorno lo zoiglstube aperto era lo Schafferhof, che proponeva una Zoigl leggermente più luppolata delle altre assaggiate, ma che manteneva le caratteristiche visive e di scarsa gassosità delle precedenti, qui ho potuto fare amicizia con due ciclisti intenti in una pausa ristoratrice, due ragazzi di Norimberga appassionati di birra con cui finalmente ho potuto sfoggiare il mio pur precario inglese. Finita la mia birra e smaltito un po’ di alcol grazie a qualche litro di acqua, sono tornato a Bamberga dall’amico Andreas Gaenstaller birraio della Beck Braeu. Soddisfattissimo per l’esperienza fatta, mi sono ripromesso però di ritornare per completare il giro, infatti gli altri tre paesi produttori di Zoigl con birrifici comunali sono Mitterteich, Eslarn e il medievaleggiante Falkenberg, tutti a una manciata di chilometri l’uno dall’altro, ognuno ovviamente con delle Zoigl dalle svariate sfumature.

Per gli amanti della buona birra è un’esperienza da fare assolutamente, passando magari un week-end all’insegna anche della splendida natura che circonda questa regione, immergendosi in una realtà che pare ferma da secoli.

Manuele Colonna