Ritorna lo spettacolo di Massimo Wertmüller e Gianni Clementi “I dolori del giovane Wertmüller ” in scena al Teatro Sala Umberto dal 20 ottobre all’8 novembre 2009.
Una “dichiarazione di guerra” a Roma e alla sua lingua fatta da un suo cittadino illustre. Ma anche il ritratto di una città multietnica sempre in bilico fra disincanto e commozione.
Salta agli occhi la nostalgia per una Roma che appartiene al passato e il sogno di una Roma che potrebbe essere ma che ancora non si vede, non si tocca. Wertmüller mette in luce il piacere di appartenere alla Capitale, alle sue esagerazioni, ai suoi odori, alla sua squadra di calcio, alle sue periferie, alla sua bellezza. Un amore per Roma che vive anche nelle parole di Pasolini, spesso riprese nello spettacolo. Il titolo, che manipola uno dei romanzi più celebri di Goethe “I dolori del giovane Werter”, vuol manifestare “i dolori” del protagonista per una città che non c’è più. Un viaggio nel passato, nelle intimità e nelle bellezze della città di Roma che oggi si stenta a riconoscere. Col suo sfogo, Massimo Wertmüller cerca l’occasione per frugare nei suoi ricordi di artista romano: un viaggio intimo alla ricerca delle proprie origini, accompagnato dalla musica di cinque grandi musicisti che sono i Polyester Quintet: Stefano Bari, Gianluca Mancini, Giorgio Marsilii, Piergiorgio Pirro, Giovanni Todaro. «L’autore è partito dall’idea – spiega Wertmüller -che Roma si è incattivita, creando contraccolpi. C’è un’attenzione sempre minore per l’altro, e ce ne rendiamo conto con uno sguardo ai costumi e ai modi di essere dei romani in una città sempre più distratta. E pensare che Roma aveva un primato di tolleranza, accettava tutto tra le sue braccia. Di autobiografico c’è il trovarmi in sintonia con un linguaggio che parte dal Belli e passa per Sordi, con la nostalgia di una certa grazia e di un certo parlare. Fa da suggello un omaggio appassionato a Pasolini, nel quale riferisco di un crepuscolo romano e di giovanotti di periferia che danzano ignari sotto la luce di lampioni». Riconoscersi nell’amore per Roma, dunque, che vive nelle parole di Pasolini. Nel tentativo di essere persino divertenti. Uno spettacolo per veri sognatori e per gli amanti della nostra città.
musiche Marco Sutera e Giorgio Marsilii
aiuto regia Alice Guidi
direzione musicale Marco Sutera
un ringraziamento speciale a Pasquale Anselmo (voce fuori campo)
fonico Andrea Ceri
organizzazione Daria Botte
produzione esecutiva Livia Clementi, Monica Cannistraro
ufficio stampa SVS Stampa
grafico Marco Animobono
Teatro Sala Umberto via della Mercede 49, tel. 06/6794753
Dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato ore 17 e 21.00 domenica ore 17.30.
Arianna Adamo
Urloweb.com