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American Sniper

cinema 122 - American Sniper

La recensione di uno dei film che più ha fatto parlare di se negli ultimi mesi

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Clint Eastwood è il solito orgoglioso falco repubblicano che sospinto dall’innato spirito patriottico spiega le sue ali a difesa del popolo americano, giustificando la necessità dell’intervento americano sul suolo iracheno a difesa della democrazia e della libertà. No, non ci siamo. E allora Clint Eastwood è una sorprendente colomba repubblicana che mostra in modo cinico e spietato come l’esperienza bellica sconvolga la psiche dei soldati, rendendo difficile, se non impossibile, il loro reinserimento nella routine quotidiana. No, non ci siamo neanche qui. Quindi cos’è Clint Eastwood? Né colomba, né falco, semplicemente un fine regista (comunque repubblicano) che porta sul grande schermo la vera storia di Chris Kyle, implacabile cecchino americano impegnato in 4 missioni in Iraq. Concentrandosi su un unico punto di vista (quello del valoroso cavaliere crociato americano in lotta contro gli infedeli) riesce tuttavia a suscitare una pluralità di sentimenti tale da impedire una precisa collocazione politica del film e attivare al contempo una spontanea riflessione sulle conseguenze della guerra.

Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Jason Hall
Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Jake McDorman, Kyle Gallner, Sam Jaeger, Cory Hardrict, Navid Negahban, Brian Hallisay, Eric Close, Eric Ladin

(USA 2014)

Simone Dell’Unto