
Con oltre 109.000 presenze complessive, circa 450 proiezioni e ben 160 film provenienti da 29 paesi, l’evento ha raggiunto quegli obiettivi che Salvatore Nastasi, il Presidente della Fondazione Cinema per Roma, si era prefissato.
La preapertura con l’attesissimo Megalopolis di Francis Ford Coppola ha dato il via alle celebrazioni in una serata indimenticabile presso gli Studi di Cinecittà, un tributo al regista italoamericano che ha richiamato appassionati e addetti ai lavori.
Questo articolo si propone quindi di riassumere i momenti più significativi della kermesse, dalla preapertura con l’attesissimo Megalopolis di Francis Ford Coppola ai premi assegnati, passando per le masterclass con star internazionali come Viggo Mortensen, Matt Dillon, Gael García Bernal, Dennis Lehane e una chiusura in pieno stile… Johnny Depp.
Il Concorso Progressive Cinema: trionfano Bound in Heaven e Reading Lolita in Tehran
Il Concorso Progressive Cinema ha visto emergere grandi opere, ma è stato il film Bound in Heaven di Huo Xin a trionfare come miglior film.
L’opera della regista cinese ha conquistato il pubblico e la giuria per la sua profonda riflessione sui temi della violenza domestica e della fragilità del sistema sanitario cinese.
Huo, qui con la sua opera prima, ha dimostrato una notevole sensibilità, esplorando l’amore e la resilienza in un contesto sociale e culturale complesso.
La giuria presieduta da Pablo Trapero e composta dalla montatrice Francesca Calvelli, l’attrice francese Laetitia Casta, la produttrice Gail Egan e lo scrittore e sceneggiatore Dennis Lehane ha premiato il film per la sua capacità di andare oltre le convenzioni stilistiche e narrative, rivelando una nuova voce potente nel panorama cinematografico cinese.
Parallelamente, Reading Lolita in Tehran, il film del regista israeliano Eran Riklis, si è aggiudicato il Premio del Pubblico.
Tratto dal libro di Azar Nafisi, racconta la storia di Azar e delle sue allieve iraniane che, in un contesto repressivo, trovano nella letteratura occidentale uno spazio di libertà e di resistenza.
La performance di Golshifteh Farahani nel ruolo della protagonista ha dato ulteriore forza a una storia che bilancia il racconto storico con il potere evocativo della letteratura.
Riklis ha catturato perfettamente l’essenza del libro, dando vita a un film che ha commosso e coinvolto la platea.
Elio Germano si aggiudica il Premio “Vittorio Gassman” come miglior attore in Berlinguer. La grande ambizione, mentre Ángela Molina vince il premio “Monica Vitti” come miglior attrice per Polvo serán.
Di seguito, l’elenco completo dei vincitori:
- Miglior film: Bound in Heaven di Huo Xin
- Gran Premio della Giuria: La Nuit se traîne di Michiel Blanchart
- Miglior regia: Morrisa Maltz per Jazzy
- Miglior sceneggiatura: Christopher Andrews per Bring Them Down
- Miglior attrice — Premio “Monica Vitti”: Ángela Molina per Polvo serán
- Miglior attore — Premio “Vittorio Gassman”: Elio Germano per La grande ambizione
- Premio speciale della Giuria: al cast femminile di Reading Lolita in Tehran
La preapertura con Francis Ford Coppola e Megalopolis
Uno dei momenti più significativi di questa edizione è stata la preapertura con Megalopolis, l’atteso ritorno di Francis Ford Coppola.
La proiezione, avvenuta presso gli Studi di Cinecittà, è stata un tributo a uno dei più grandi registi della storia del cinema, che ha scelto Roma per presentare il suo ambizioso progetto.
Coppola ha raccontato l’origine e la visione dietro Megalopolis, un film che esplora il concetto di modernità in una metropoli immaginaria, con temi che spaziano dalla politica alla filosofia.
Il pubblico ha accolto con entusiasmo sia la pellicola che l’intervento di Coppola, confermando l’interesse globale per il lavoro di un autore che ha rivoluzionato il cinema.
Le masterclass: Viggo Mortensen, Matt Dillon, Dennis Lehane, Gael García Bernal e altri ospiti d’eccezione

La masterclass di Matt Dillon è stata uno degli appuntamenti più attesi e ha attratto un pubblico numeroso e coinvolto.
Dillon ha ripercorso la sua carriera, soffermandosi sulle collaborazioni con registi come Francis Ford Coppola, e condividendo aneddoti dal set di film iconici come I ragazzi della 56ª strada e Rusty il selvaggio.
Il legame con Coppola, ha spiegato Dillon, ha influenzato profondamente il suo approccio alla recitazione, soprattutto nel modo in cui affronta la complessità dei personaggi e delle storie.
Oltre a Dillon, il festival ha ospitato incontri con altre figure importanti del cinema contemporaneo, tra cui lo scrittore Dennis Lehane, Gael García Bernal, Viggo Mortensen e tanti altri.
Ciascuno ha condiviso riflessioni sul proprio lavoro, discutendo temi che spaziano dalla scrittura alla produzione cinematografica, offrendo al pubblico un’occasione unica per comprendere il processo creativo dietro il grande schermo.
I film in concorso: The Trainer e altri titoli di rilievo

Il concorso Progressive Cinema ha presentato una varietà di opere notevoli, tra cui The Trainer, diretto da Tony Kaye.
Interpretato da Vito Schnabel e Julia Fox, il film racconta la storia di Jack, un allenatore di fitness che lotta per realizzare il proprio sogno americano in un mondo complesso e saturo di aspettative.
La narrazione surreale di Kaye e il cast stellare, che include tra gli altri anche Lenny Kravitz e Paris Hilton, hanno conferito a The Trainer uno stile distintivo, unendo ironia e profondità emotiva in un racconto originale.
Altri titoli che hanno lasciato un segno durante il festival includono Hey Joe, diretto da Claudio Giovannesi e interpretato da James Franco, We Live in Time e Pierce, ciascuno caratterizzato da stili e temi che riflettono la diversità del cinema internazionale.
I Premi alla carriera a Viggo Mortensen e Johnny Depp
La Festa del Cinema di Roma quest’anno ha inoltre reso omaggio a due icone del cinema internazionale: Viggo Mortensen e Johnny Depp, entrambi insigniti del Premio alla Carriera.
Mortensen, presente con il suo nuovo film The Dead Don’t Hurt, ha raccontato la sua esperienza dietro e davanti alla macchina da presa, sottolineando l’importanza della libertà creativa e dell’indipendenza nel suo lavoro.
Il suo film, un western femminista, ambientato nell’Ottocento, è stato accolto calorosamente dal pubblico e dalla critica.
Johnny Depp, nonostante la sua assenza alla conferenza stampa, ha lasciato un’impronta con la presentazione di Modì, il suo nuovo progetto da regista.
Riccardo Scamarcio, che interpreta il ruolo di Amedeo Modigliani, ha rappresentato Depp durante la conferenza e ha condiviso alcuni dettagli sulla collaborazione con il celebre attore e regista.
Modì racconta tre giorni intensi nella vita del pittore, offrendo una rappresentazione intima e drammatica della sua lotta per l’arte e la sopravvivenza.
Fortunatamente, l’interprete de I Pirati dei Caraibi si è presentato sul tappeto rosso del Festival per ricevere il Premio alla Carriera direttamente dalle mani di Riccardo Scamarcio.
Alla Festa del Cinema di Roma i due horror dell’anno: LongLegs di Oz Perkins e The Substance di Coralie Fargeat
E forse la vicinanza temporale con la notte di Halloween ha fatto sì che questa edizione della Festa ospitasse anche uno spazio speciale all’horror, accogliendo alla programmazione due tra i titoli più attesi dell’anno: LongLegs di Oz Perkins e The Substance di Coralie Fargeat.
LongLegs, un thriller psicologico con un inquietantissimo (e truccatissimo) Nicolas Cage, esplora i lati più oscuri dell’animo umano attraverso la storia di un serial killer e di una detective tormentata dal proprio passato.
Con rimandi a Il silenzio degli innocenti e citazioni ad altri classici dell’horror, Oz Perkins conferma il suo talento nella costruzione di atmosfere cariche di tensione e mistero, ponendosi come una delle voci più interessanti del cinema horror contemporaneo.
The Substance, invece, segna il ritorno di Coralie Fargeat, già nota per il successo di Revenge.
Nel suo nuovo film, Fargeat fonde body horror e critica sociale, portando sullo schermo una trama che esplora il mondo della cosmesi in modo provocatorio e inquietante.
I due titoli, pur molto diversi nello stile e nella narrazione, hanno contribuito a rendere questa edizione della Festa del Cinema un punto di riferimento anche per gli appassionati del cinema di genere.
Un festival che celebra il cinema e guarda al futuro
La Festa del Cinema di Roma 2024 si conclude con un bilancio positivo, confermandosi come un evento di riferimento per il cinema internazionale.
Tra proiezioni, incontri e riconoscimenti, la diciannovesima edizione ha offerto uno sguardo ampio e variegato sul mondo della settima arte, mettendo in luce sia nuovi talenti che figure consolidate.
Marco Casciani