Prendi ad esempio Mario Monti: vara il decreto salva-Italia, aumenta le imposte, chiede dolorosi sacrifici al Paese e bagna, con le strazianti lacrime del ministro Fornero, il futuro di una generazione di venticinque-trentenni dalle tinte sempre più fosche.
Prendi invece Giacomo Bonetti (Fabio Volo): è un manager affermato all’interno della sua azienda, non sbaglia un colpo, tanto in carriera quanto in amore. Conquista clienti e donne, si arrampica sui balconi, trova l’amore su un tram e lo segue fino a New York. Perde un ricco affare a Buenos Aires pur di stare con lei, ma riesce, nonostante tutto, a mantenere il proprio posto di lavoro.
Mario Monti e Giacomo Bonetti si rivolgono allo stesso Paese, sembra assurdo ma è così. Ed allora diventa giusto chiedersi perché “Il giorno in più” si ovatta dalla realtà esterna? Perché il contratto a tempo indeterminato diventa soltanto un termine di paragone per definire il vero amore? Perché la crisi economica è così poco cinematografica?
Fabio Volo interpreta una commedia leggera e pre-natalizia, in cui alla fine emergono buoni sentimenti low-cost. L’ex panettiere più multitasking del Belpaese prende lo spettatore per mano e cerca di trascinarlo nella sua favola fatta d’amore e voli intercontinentali. Nessuno pretende rigoroso realismo, ma la realtà rappresentata appare degna del miglior fantarealismo.
Forse, invece di un giorno in più, avremmo bisogno di un euro in più.
Regia: Massimo Venier (ITA)
Sceneggiatura: Michele Pellegrini, Federica Pontremoli, Massimo Venier, Fabio Volo
Interpreti: Fabio Volo, Isabella Ragonese, Pietro Ragusa, Stefania Sandrelli, Roberto Citran
Simone Dell’Unto