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Il nostro cult: i compagni

 Regia: Mario Monicelli
 Sceneggiatura:  Age (Agenore Incrocci), (Furio) Scarpelli, Mario Monicelli
 Fotografia: Giuseppe Rotunno
 Interpreti:. Marcello Mastroianni, Annie Girardot, Renato Salvatori, Gabriella Giorgelli, Folco Lulli, BernardBlier,    Raffaella Carrà, François Perier

 Francia/Italia/Jugoslavia 1963


Un omaggio a Monicelli e al recente incontro con Virzì, il 4 Maggio per la sezione ?Gli sguardi del cinema – generazioni a confronto? presso il Cinema Farnese. Lo stesso Virzì ha dichiarato di aver preso spunto proprio da ?I compagni?, per il suo ultimo capolavoro ?Tutta la vita davanti?.
Il film, infatti, è uno dei primi tentativi per raccontare la storia di operai e di scioperi, argomento che era stato sempre tabù nell?Italia anni ?60. Torino di fine Ottocento gli operai di un?industria tessile dopo un incidente sul lavoro iniziano a prendere coscienza delle loro condizioni e chiedono una riduzione dell?orario di lavoro. La protesta fallisce, ma arriva da Genova un ?agitatore? socialista, il professor Sinigaglia, che diventa la loro guida ideologica organizzando uno sciopero ad oltranza. Marcello Mastroianni, con barba, e capigliatura arruffata, secondo gli schemi, dell?epoca, degli agitatori sociali. Sarà proprio lui che li guiderà prima allo sciopero, poi addirittura alla rivolta.

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Monicelli, di chiaro schieramento politico, parteggia per gli operai e ne descrive i tratti umani simpatici, li fa interpretare da attori popolari. Contestualmente il proprietario della filanda appare spregevole quanto basta. Su questo hanno battuto abbastanza i critici dell?epoca, secondo i quali il conflitto sociale di fine ?800, dai risvolti drammatici, doveva essere trattato più ?storicamente? e meno come commedia.

Ma confesso che rivedere questo film e la sua fotografia oggi è di indubbio effetto. Sarà stato anche per il particolare e divertente contesto, ma in sala è davvero piaciuto molto.

Isabella Soria