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GIORGIO DE CHIRICO IN MOSTRA ALLO GNAM

A trent’anni dalla sua morte ecco un’esposizione completamente dedicata al "Pictor Optimus"

Giorgio De Chirico è uno di quegli artisti che sa calamitare l’attenzione dell’osservatore più distratto, ponendo interrogativi sulla sua particolare iconografia, sulla tecnica pittorica variegata, sulla particolare emozione

che esplode in dipinti come Le Muse Inquietanti, o una spiccata e spiazzante ironia come negli autoritratti in costume. Cento opere che prendono il via, sul piano della loro datazione, dal 1919, anno nel quale De Chirico fece visita alla Galleria nazionale d?arte moderna scrivendo poi un articolo estremamente critico sulle opere esposte e al Museo di Villa Borghese dove, invece, rimase estasiato da una tela di Tiziano al punto da ribadire la necessità di ritornare ad ispirarsi ai grandi maestri del passato.
L?esposizione, organizzata dalla Soprintendenza alla Galleria Nazionale d?Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) e dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, ricorda il trentesimo anniversario della sua scomparsa, dispiegandosi in sei percorsi differenti che ripercorrono la sua arte in modo articolato ed esauriente.
 

L?itinerario espositivo di ?De Chirico e il Museo? (questo il titolo della mostra) comprende dipinti e disegni, con una sola grande scultura, e si articola in sei sezioni tematiche: ?Mitologia e Archeologia? (con temi e suggestioni dall?antico), ?La copia? (con dipinti eseguiti alla maniera dei grandi maestri), ?La grande pittura? (nel segno del ?ritorno al mestiere? propugnato nella celebre rivista ?Valori Plastici? (1918-1921), ?I d?après da Rubens? (dove sono esposti per la prima volta tutti gli esemplari sul tema appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, già nello studio del maestro), ?La Neometafisica?, (con opere ricche di citazioni dall?antico e che l?artista dipinge alla maniera di se stesso), ?I disegni? (anch?essi ispirati all?antico o ai grandi maestri, fra i quali spiccano quelli ancora poco noti che illustrano il testo di Massimo Bontempelli ?Siepe a Nord Ovest? edito nel 1922 dei ?Valori Plastici?). Inoltre nella sezione la ?Grande pittura? è presentato per la prima volta a Roma un singolare dipinto di notevoli dimensioni, ?Capriccio veneziano?, 1951, (Roma, Collezione privata), ispirato alla sontuosa pittura del Veronese.
Un percorso che ci fa intendere Giorgio De Chirico quale artista poliedrico, un pictor optimus che ha saputo reinventarsi nel corso degli anni, riproponendo spesso temi già dipinti, copiando i grandi artisti del passato, studiando il mondo antico, lasciandosi andare a decontestualizzazioni e simbolismi che hanno reso celebre la sua arte nel periodo più innovatore.

È evidente, infatti, il rapporto particolare che l?artista ha con l?arte del passato e il mondo antico, probabilmente per le sue radici greche. Secondo lui recuperare il senso dell?antico attraverso il procedimento dell?imitazione significa scoprirne e comprenderne l?intima essenza per creare nuovi miti. Le statue degli antichi decontestualizzate si caricano di un nuovo significato, spesso sfuggente: l?enigma. I personaggi mitologici ci trasportano in una dimensione altra, metafisica, per l?appunto.
Nella mostra appaiono moltissime copie perché solamente in questo modo si potevano imparare i segreti della grande pittura. Una buona copia poteva divenire, secondo lui, opera d?arte essa stessa. Nell?arte rinascimentale De Chirico ritrova alcuni valori che erano propri della sua concezione: ?rappresentazione di un ordine statico contrapposto al dinamismo futurista?.
Tra i tanti Rubens diventa maestro prediletto di De Chirico, per la potenza del segno e per il grandissimo impatto visivo delle sue opere. I due artisti, inoltre, avevano dei caratteri che li accomunavano, come la memoria visiva e la consultazione di copie realizzate da loro stessi o riprese da riproduzioni, ritoccandole in maniera più o meno estesa, in modo che da questo raggruppato universo di forme, pose ed espressioni fossero capaci di dar corpo ai soggetti più diversi.

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Ospitata fino al 25 gennaio la mostra è curata da Mario Ursino, mentre gli allestimenti sono stati progettati da Federico Lardera.

Informazioni

Galleria nazionale d’arte moderna
Viale delle Belle Arti, 131
00196 Roma, Italia
Tel. 0039 06 322981
www.gnam.beniculturali.it

Orari:
Da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30; lunedì chiuso.

Biglietto:
Unico Mostre + Galleria 9,00
Ridotto Mostre + Galleria  7,00
Intero Galleria  6,50
Ridotto Galleria  3,25

Serena Savelli