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Gli Oscar della voce

Un evento straordinario, ideato e realizzato dalla INCE 2002, giunto quest’anno alla sua IV edizione.

Nel 1928 il sonoro fece il suo ingresso nel cinema, rivoluzionando in maniera globale il modo di girare film e portarli in tutto il mondo. Il problema divenne infatti quello di capire come rendere comprensibili all’estero i film parlati. Le prime a porsi il problema furono le case produttrici americane che non avevano alcuna intenzione di perdere il mercato europeo: i sottotitoli non sarebbero più stati sufficienti. In Italia però il regime fascista, temendo che le lingue straniere potessero imporsi sul territorio, rifiutò la proiezione di film parlati in lingua estera. Si cominciò così a rendere muti i film sonori, fino al 1932 quando le Major hollywoodiane presero a doppiare i loro film prima di esportarli. Tra i doppiatori italiani della prima generazione, Rosetta Calavetta (prima voce di Biancaneve), Lidia Simoneschi (voce di Vivian Leigh, di Lady Cocca nel Robin Hood di Walt Disney). Alla seconda generazione, quella dalla metà degli anni ’40, sono appartenuti tra gli altri Emilio Cigoli (Clark Gable, John Wayne, Charlton Heston) e Gualtiero De Angelis (Cary Grant), il giovane Ferruccio Amendola (Sylvester Stallone, Dustin Offmann, Robert De Niro), Carlo Romano (Jerry Lewis, Alfred Hitchcock, il Grillo Parlante in Pinocchio). Mauro Zambuto e Alberto Sordi prestavano le loro voci a Stanlio e Ollio. Gli anni ‘60 furono quelli di Corrado Gaipa (Spencer Tracy in Indovina chi viene a Cena, Baghera ne Il libro della Giungla). Della quarta generazione, gli anni ‘70, ricordiamo Pino Colizzi (da Robin Hood di Disney a King Kong, da Incontri Ravvicinati del terzo tipo a Superman), Natale Ciravolo (il capitano Kirk di Star Trek), Claudio Sorrentino, (Richard Cunningham in Happy Days). Oggi il Gran Premio Internazionale del Doppiaggio – dopo essere giunto alla sua quarta edizione – riceve per il secondo anno consecutivo la medaglia del Presidente della Repubblica italiana quale premio di rappresentanza. Uno straordinario riconoscimento per l’iniziativa e per l’impegno nella diffusione di questa arte, che conquista finalmente il giusto titolo di disciplina culturale, dal punto di vista socio-culturale ma anche economico-culturale nello scenario nazionale, perché contribuisce alla valorizzazione del sistema linguistico italiano; alla promozione del cinema e alla creazione di nuovi percorsi lavorativi, aprendo inedite prospettive di mercato.
Un evento unico nel suo genere che registra puntualmente la partecipazione non soltanto degli addetti ai lavori, ma anche dei giovani, del grande pubblico, con il coinvolgimento di alcune grandi università italiane, dalla Sapienza a Roma Tre fino all’Università di Pisa. Grande novità di quest’anno è stata la presenza al Festival Internazionale del Film di Roma, con iniziative e spazi specifici, molti dei quali aperti al pubblico. Lezioni, conferenze universitarie, dibattiti, una speciale cabina di doppiaggio accessibile a tutti all’interno del Foyer Salacinema Lotto, per esplorare da vicino i segreti del mestiere e provare alcune scene tratte da capolavori del cinema, come in un vero studio.
Nel corso del Gran Galà del Doppiaggio, che si è tenuto il 2 novembre presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma, sono stati proclamati i vincitori degli “Oscar della voce”. Numerosi i personaggi dello spettacolo presenti, intervenuti per premiare e partecipare: da Michele Placido a Alessandro Haber, da Francesco Pannofino a Fiamma Izzo; registi quali Giuliano Montaldo, Carlo Lizzani, Alessandro D’Alatri, Mimmo Calopresti.
Un Festival importante per provare a costruire un osservatorio privilegiato che, oltre a conservare una memoria storica del doppiaggio in Italia, raccogliendo storie, registrazioni, si mantenga connesso con il resto del mondo. Per fornire dati e informazioni utili a livello nazionale e internazionale. Per esercitare uno sguardo sempre aggiornato su un’arte complessa che insegna la comprensione di un mondo che altrimenti sarebbe di più difficile lettura.

I vincitori 2010 del Gran Premio del doppiaggio 2010: MIGLIOR FILM, Technicolor per Shutter Island; MIGLIOR DOPPIATORE PROTAGONISTA, Sergio Di Stefano nel ruolo di Otis “Bad” Blake in Crazy Heart; MIGLIOR DOPPIATRICE PROTAGONISTA, Ada Maria Serra Zanetti nel ruolo di Sofya Tolstoy in The Last Station; MIGLIOR DOPPIATORE NON PROTAGONISTA, Dario Penne nel ruolo di John Cawley in Shutter Island; MIGLIOR DOPPIATRICE NON PROTAGONISTA, Claudia Razzi nel ruolo di Iracebeth, la regina rossa in Alice in wonderland; MIGLIOR ADATTAMENTO, Filippo Ottoni con Invictus; MIGLIOR DIREZIONE DI DOPPIAGGIO, Rodolfo Bianchi con Il profeta; MIGLIOR DIREZIONE DI DOPPIAGGIO FILM COMEDY, Maura Vespini con Basta che funzioni; MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE, casa di doppiaggio Dubbing Brothers per UP. MIGLIOR SERIE TV, LOST; MIGLIOR MIX AUDIO, Claudio Toselli per Il profeta; RICONOSCIMENTO GIOVANI DOPPIATORI a Luca Baldini, Federico Bebi, Leonardo Caneva, Gabriele Castagna, Greta Castagna, Lorenzo D’Agata, Paolo Dal Fabbro, Jacopo Gasparetti, Sara Labidi, Francesco Mangiavacchi, Aurora Manni, Agnese Marteddu, Tito Marteddu, Mattia Nissolino, Riccardo Suarez, Giulia Tesei, Arturo Valli, Ruggero Valli. PREMI ALLA CARRIERA conferiti a Sergio Fiorentini e Mario Maldesi; MIGLIOR FONICO a Stefano Nissolino; MIGLIOR ASSISTENTE a Emanuela Fantini; PREMIO DEL PUBBLICO a Stefano Benassi.

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Nella foto: Mimmo Calopresti premia Maura Vespini per la miglior direzione doppiaggio di Film comedy

Ilaria Campodonico