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Henri Cartier Bresson: “Immagini e Parole”

Quarantaquattro fotografie, per lo più in bianco e nero tra le più suggestive del grande maestro della fotografia Henri Cartier Bresson. Dal 20 Gennaio fino al 6 Maggio a Palazzo Incontro dal 20 gennaio al 6 maggio

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In mostra una selezione di fotografie per festeggiare il compleanno di Henri Cartier-Bresson , da molti considerato il padre del fotogiornalismo. Le foto sono accompagnate dalle parole di intellettuali, scrittori, critici, fotografi o anche semplicemente grandi amici del maestro della fotografia, ognuno dei quali ha commentato una tra le tante immagini catturate da Cartier-Bresson. Ne è nata una selezione di capolavori unici, forse le più incisive e celebri, del grande autore francese, ognuna seguita dalle parole affettuose e autorevoli di intellettuali e amici come Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg e Varda. La mostra, offre una panoramica, anche se sintetica, sicuramente esaustiva dell’opera di Henri Cartier-Bresson. Uno sguardo, il suo, sempre puntuale e profondo, attento e originale, sul mondo, i protagonisti, gli avvenimenti principali così come i meno noti, apparentemente insignificanti ma densi di vita, attimi decisivi che solo lui riusciva a cogliere con la sua macchina fotografica. La mostra intitolata “Immagini e Parole”, rappresenta un’occasione unica per contemplare e comprendere Cartier-Bresson e, grazie ai commenti, per approfondire i temi legati alla fotografia: il suo potere comunicativo, le sue peculiarità stilistiche e il suo ruolo.

Francese, Bresson, membro fondatore di Magnum nel 1947, frequenta i surrealisti soprattutto André Breton e Max Ernst. Instancabile viaggiatore, riusciva ad osservare lì dove gli altri sanno solo vedere; dopo un soggiorno di un anno in Costa d’Avorio, parte per l’Europa dell’Est e nel 1933 fa la sua prima esposizione nella galleria Julien Levy a New York. Scopre il Messico dove vi rimane per un anno. Di ritorno a Parigi diventa il secondo assistente di Jean Renoir. Fatto prigioniero nel 1940, evade nel febbraio del 1943, ritorna a New York nel 1946 e riprende i suoi viaggi che lo porteranno a vagare dall’India alla Cina fino in Indonesia. Nel 1954 è uno dei pochi fotografi occidentali ammesso in Unione Sovietica e, a partire dagli anni 70, si dedica al disegno. Del 2003 la grande retrospettiva “De qui s’agit-il ?” alla Bibliothèque Nationale de France e la creazione della Fondation Henri Cartier-Bresson a Parigi. Un anno più tardi Henri Cartier-Bresson muore. Avrebbe compiuto in quell’anno 96 anni.

Dal 20 gennaio al 6 maggio 2012
Palazzo Incontro, Via dei Prefetti 22

Emanuela Maisto