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Animali prodigiosi (Parte II)

Continuiamo a riportare alcune delle testimonianze riguardanti animali prodigiosi o che furono protagonisti di eventi inspiegabili.

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Nel 130 a. C. a Rieti è testimoniata la nascita di un mulo con cinque zampe. A Ostia un lupo e un cane che lottavano fra loro furono entrambi colpiti e uccisi da un fulmine. Forse l’evento è da collegarsi ad altri due avvenimenti dello stesso anno: la morte di un intero gregge di pecore in Puglia ad opera di un singolo fulmine e l’uccisione di un pretore romano a Terracina, sempre colpito da un fulmine a cielo sereno. Alcuni studiosi tuttavia ritengono che questo evento sia lo stesso già segnalato nel 137 a. C. quando viene testimoniata la morte del pretore M. Claudio, il quale, mentre si trovava a bordo di una nave a Terracina, fu colpito da un fulmine.
Nel 108 a. C. a Roma fu avvistato un non meglio identificato uccello incendiario o uccello di fuoco. La sua presenza fu ritenuta di cattivo augurio e quindi fu disposta una purificazione.
Nell’anno 43 a. C. il Po avrebbe straripato (anche se non è chiaro in che punto esatto) lasciando sulla riva un gran numero di vipere che, secondo gli esperti, potrebbero essere anguille.
Per i Romani forse l’animale più importante fu la lupa, una sorta di loro madre spirituale. Nella mitologia romana il lupo era accostato alla divinità Faunus, la quale era conosciuta anche come Lupercus.
Gli animali colpirono la fantasia anche di altre popolazioni del passato. Nella mitologia indiana vi erano diverse divinità con l’aspetto di animali come Ganesha o Ganapati, raffigurato come un elefante o Varâha, rappresentato a volte con l’aspetto di cinghiale. Relativamente all’antico Egitto possiamo citare Anubi, il dio funerario con corpo umano ma con la testa di sciacallo, o di cane, animale sacro alla divinità stessa. Gli antichi egizi attribuivano ad Apis, il toro sacro incarnazione di Osiride, la capacità di fornire oracoli battendo le zampe o accettando o rifiutando cibo.

Massimiliano Liverotti