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Apollonio di Tiana. Il mago che si beffo’ di Domiziano

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Apollonio, personaggio semileggendario con fama di mago, filosofo pitagorico e taumaturgo della Roma del I sec. d.C., nacque a Tiana in Cappadocia (nel centro dell’attuale Turchia).

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Le sue gesta sono ricordate nell’opera Vita di Apollonio di Tiana scritta dal suo biografo Filostrato su ordine di Giulia Domna moglie dell’Imperatore romano Lucio Settimio Severo. Filostrato, per realizzare l’opera partì da una collezione di scritti di Damis, un discepolo del mago. Le magie di Apollonio sono pure riportate da altri alcuni autori antichi come Apuleio nel suo De Magia.
La figura di Apollonio fu anche rappresentata nel tempio che Caracalla fece costruire in suo onore.
Il mago, dopo una violenta lite con Domiziano, fu mandato sotto processo. L’imperatore lo accusava di tramare contro di lui a favore di Nerva, che poi diventò imperatore. Apollonio riuscì a farsi beffe di Domiziano, grazie alle magie di cui era capace, infatti attese fino alla fine del processo, quando l’imperatore pronunciò l’assoluzione, per scomparire dall’aula del tribunale di Roma riapparendo poi in Grecia. Si diceva infatti che il mago avrebbe avuto il dono dell’ubiquità: nello stesso giorno veniva avvistato su una nave in partenza per la Puglia e in una strada di una città della Sicilia. Un’altra volta, quando tutti ritenevano che si trovasse lontano da Roma, appariva su una nave all’imboccatura del Tevere con la prua rivolta verso la città. Si raccontava anche che Apollonio fosse capace di resuscitare i defunti. Un giorno avendo incrociato il funerale di una ragazza, che faceva parte di un’aristocratica famiglia romana, si avvicinò alla salma e, toccandole il viso, pronunciò alcune parole incomprensibili. La ragazza si risvegliò subito, lasciando i presenti sbalorditi.
Sembra che il mago avesse il potere di trasformarsi in animale e che sarebbe volato con il suo corpo in cielo e tornato più volte dopo la sua misteriosa scomparsa.

Massimiliano Liverotti