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La chiesa di Santa Maria in Via

Santa Maria in Via Interno

…e la sua acqua miracolosa

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La Chiesa di Santa Maria in Via è situata sulla strada omonima, nel rione Colonna, e fa da sfondo a largo Chigi, all’altezza della galleria Alberto Sordi.

Essa (il cui nome potrebbe fare riferimento ad una deformazione del latino Vinea, che in italiano significa “vigna”, come attestano alcuni documenti ritrovati) è stata costruita su volontà del Cardinale Pietro Capocci per commemorare un evento leggendario e miracoloso che si verificò nel 1256. Si racconta, infatti, che quando la chiesa ancora non esisteva al suo posto sorgeva una stalla appartenente a uno dei tanti palazzi cardinaleschi che a quei tempi si ergevano copiosi in tutto il centro di Roma. Accanto ad essa vi era un pozzo (ancora oggi presente nella chiesa) da dove si attingeva l’acqua per dissetare le bestie e i cavalli. Un giorno un servo del cardinale fece cadere al suo interno un’immagine della Madonna dipinta su una pietra. In seguito a questo evento l’acqua del pozzo iniziò a salire e a straripare allagando tutta la stalla e riportando alla luce la pietra con l’effige della Madonna che da allora venne considerata miracolosa. Tuttora questa immagine viene venerata in un tabernacolo costruito nel Seicento nella prima cappella sulla destra entrando nella chiesa. Proprio sotto l’effige della Madonna si trova un piccolo rubinetto dove i fedeli possono bere l’acqua ritenuta miracolosa.

Secondo un’altra leggenda non fu un servo a far cadere quella pietra nel pozzo, ma pare che essa fosse stata riportata a Roma da Gerusalemme per poi essere murata all’interno della cavità. Una notte, inspiegabilmente, l’acqua, straripando e allagando la stalla, la riportò alla luce. Si ipotizza, infatti, che la pietra in questione originariamente apparteneva al pozzo dove la Samaritana dissetò Gesù, per questo venne considerata miracolosa.

Il processo canonico disse che il miracolo era veramente avvenuto e il Papa Alessandro IV rese pubblica da quel giorno l’immagine della Madonna nella cappella dove essa venne ritrovata.

Durante il pontificato di Papa Innocenzo VIII, tra il 1484 e il 1492, essa venne ricostruita a partire dalle fondamenta per essere successivamente affidata da Papa Leone X ai Servi di Maria.

La chiesa fu poi ricostruita tra il 1594 e il 1670 su progetto di Giacomo della Porta, e con successivi interventi di Martino Longhi il Vecchio e Carlo Rainaldi. Nel 1897 l’edificio subì alcune piccole modifiche sul suo lato settentrionale a causa dei lavori di apertura di via del Tritone.

La cappella dell’abside conserva dentro una nicchia una statua policroma dell’Addolorata, circondata da angioletti in legno provenienti da una macchina seicentesca che all’epoca veniva utilizzata durante le processioni.
Nella chiesa è conservata la cattedra di San Roberto Bellarmino, mentre l’antico organo fabbricato dal tedesco Werle è stato sostituito da uno più moderno nel 1930.

Molto caratteristici sono anche i presepi presenti nella chiesa, di ambientazione romana, con scene ispirate alle incisioni di Pirelli o a paesaggi della campagna romana.

Emanuela Maisto