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Una piccola sfida alla scoperta dell’antica Roma

Vogliamo raccontarvi la storia di un sepolcro monumentale di un antico romano che ci aiuterà a conoscere meglio la cultura romana, attraverso la storia sia di questa edificazione che della persona che venne lì sepolta. Per farlo però abbiamo voluto proporvi una “challenge”, come dicono gli utenti dell’app per smartphone Tiktok, ovvero una piccola sfida!

Avrete solo poche righe per capire di quale monumento e personaggio della Roma antica stiamo parlando.

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Negli ultimi mesi del 2016 inizia il restauro di questo mausoleo, posto lungo il corso del Tevere, non distante da Castel Sant’Angelo. Già in epoca medievale e rinascimentale furono fatti degli aggiustamenti, per non parlare del progetto di restauro che iniziò i primi decenni del ‘900 per volere di Mussolini a cura di Antonio Muñoz, ispettore e direttore presso la Soprintendenza ai monumenti di Roma. La struttura è stata ripulita e messa in sicurezza affinché le intemperie non continuassero a rovinarla, si parla quindi di un progetto di conservazione che ha permesso di ipotizzare e sperare in nuovi scavi archeologici in zone che non erano mai state studiate. Ad oggi sappiamo che la struttura del Mausoleo è circolare, con un diametro di quasi 90 metri, ed era probabilmente alta più di 60 metri; salendo si creavano dei terrazzamenti per il sovrapporsi di strutture circolari, ognuna di diametro sempre più piccolo. Infine sopra a tutta la struttura, nella parte più alta, svettava trionfante la statua marmorea del personaggio qui sepolto. Questa statua trionfante era in linea con il messaggio che voleva trasmettere il committente del mausoleo: la zona scelta era quella di Campo Marzio, dedicata a Marte, dio della guerra, e destinata ad esercitazioni militari fino all’epoca di Caio Giulio Cesare, che iniziò a edificare non solo per scopi militari, ma anche civili e politici. La leggenda racconta addirittura che Romolo, primo re di Roma, venne assunto in cielo, tra gli dei, proprio in Campo Marzio. La figura che decise la costruzione di questo mausoleo volle creare una continuità dinastica proprio con Romolo, non solo facendosi seppellire nella zona della sua ascesa a “Dio Quirino”, ma mettendo in campo una serie di progetti che avvicinassero i propri natali e quelli della propria gens (famiglia romana benestante) Giulio-Claudia alla discendenza di Romolo e di Enea della città di Troia, che aveva a sua volta sangue divino, perché figlio di Venere (o Afrodite), dea dell’Amore.

Quest’uomo assoldò come mecenate l’artista Publio Virgilio Marone perchè componesse un’opera letteraria tra le più importanti del mondo occidentale: l’Eneide, che servì al “non ancora svelato” committente per legittimare la sua ascesa al potere come discendente di Enea, principe troiano, scampato alla distruzione della sua città e salpato alla volta dell’Italia per cercare una nuova terra dove portare la sua dinastia. Da quest’ultimo e da suo figlio Giulio Ascanio (dal cui nome deriva la gens Iulia, poi diventata Giulio-Claudia) discendeva Romolo stesso e infine Caio Giulio Cesare. Il personaggio storico che andremo a conoscere è, come si è potuto intuire, successivo a Cesare e uno dei più grandi governatori di Roma antica.

Complimenti a chi lo ha riconosciuto prima della rivelazione!

La persona di cui parliamo questo mese è Gaio Ottavio Turino, chiamato poi col più conosciuto nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, nato nel 63 a.C. e deceduto nel 14 d.C. dopo una mirabolante carriera politica con la quale diede inizio a ciò in cui non riuscì il suo predecessore Cesare: centralizzare il potere nelle mani dell’imperatore o princeps senatus (membro più importante del senato), la cui figura politica entrerà spesso in conflitto con i senatori, più conservatori e repubblicani, nei decenni e secoli successivi.

Augusto fece tanto per la Roma antica ed anche per la propria dinastia, assicurando un periodo di pace e prosperità. Il progetto che prevede il restauro e la restituzione alla comunità romana e mondiale del luogo della sua sepoltura posta in piazza Augusto Imperatore è imponente. Il Mausoleo di Augusto, costruito subito dopo la vittoria di Ottaviano nella battaglia di Azio del 31 a.C. contro Antonio e Cleopatra, gli unici che avrebbero potuto impedire la sua presa del potere su Roma, è stato riaperto al pubblico nel marzo di quest’anno, proprio nel mese dedicato al dio Marte: il nostro consiglio è quello di non perdere l’occasione di visitarlo.

Veronica Loscrì