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Via di San Venanzio

via san venanzio

Un vecchio delitto rimasto irrisolto

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La via è situata nel Rione Campitelli e va da piazza dell’Aracoeli fino a via San Marco. Il suo nome ricorda la chiesa dei Santi Venanzio e Ansovino, che qui sorgeva. Dopo la sua demolizione, avvenuta nel 1928, la via conservò la porticina laterale dell’antica struttura, con lo stemma di Camerino su un architrave marmoreo. 

Questa via fu teatro di un rilevante fatto di cronaca avvenuto nel 1851. Marco Evangelisti, cancelliere della Sacra Consulta, mentre si recava in casa Lezzani, presso la Pedacchia, si imbatté in un giovane uomo che lo assalì e lo colpì con un coltello nel basso ventre. Evangelisti tentò di inseguirlo ma la ferita glielo impedì e fu costretto a fermarsi. Riuscì a riferire alle autorità, però, che il suo assalitore era basso di statura e indossava abiti “decenti”. L’uomo morì due giorni dopo e il delitto restò irrisolto. In molti pensarono fosse di matrice passionale e i più attribuirono la colpa dell’accaduto al marito di Giovanna Lezzani, della quale Evangelisti era innamorato e da cui si recava ogni sera. Alla fine, invece, il delitto venne attribuito ad un fatto politico, poiché il cancelliere sottoscriveva le condanne a morte e si dice che segretamente fosse un informatore del Consiglio di Censura a carico di quegli impiegati e ufficiali che si erano compromessi durante la Repubblica.

Emanuela Maisto