
Il vicolo tra piazza Capranica e via dei Pastini, nel rione Colonna, trarrebbe il suo nome dalla leggendaria figura di Orlando. Il personaggio letterario, ispirato alla figura del cavaliere franco Hruodlandus, alfiere di Carlo e sposo della sorella dell’imperatore rimasto ucciso a Roncisvalle durante una spedizione in Spagna, che divenne poi protagonista di tante avventure cavalleresche nelle opere dei cantastorie e dei poeti. Il primo a parlare dell’ormai noto paladino è l’autore della Chanson de Roland, che con questa epopea di Carlo Magno e dei suoi cavalieri valica le Alpi e i Pirenei. In Spagna Roland diventa don Roldàn, in Italia Orlando. Qui la fortuna del personaggio sarà tale che acquisterà sempre maggiore spazio nei racconti epici e le sue avventure diventeranno materia di un sempre più nutrito numero di opere, prime tra tutte l’Orlando innamorato e l’Orlando furioso, fino ad arrivare al XX secolo con Italo Calvino, che ne farà il protagonista della Storia dell’Orlando pazzo per amore.
La tradizione romana vuole che Orlando, nel corso dei suoi numerosi viaggi, si recasse anche a Roma. Da qui una prima ipotesi sul toponimo del vicolo in questione: Orlando, circondato da cavalieri romani, dette un tale fendente a vuoto che, cadendo sopra un tronco di colonna, lo tagliò. Ancora oggi nel vicolo è visibile il frammento di colonna con la spaccatura.
Secondo un’altra leggenda il paladino, nel tentativo di spezzare la sua spada Durlindana, affinché non cadesse in mano dei Mori, spaccò una colonna che, inspiegabilmente, venne portata a Roma in questo vicolo.
Oltre ai resti di un edificio laterizio e ad una colonnina di cipollino, all’inizio del vicolo vi è una graziosa fontanella composta da una vaschetta di travertino sorretta da un piedino a balaustra modanato, inserita in una nicchia scavata in un piccolo prospetto in muratura. Sembra che il Bernini, mancando alla Fontana dei Fiumi di piazza Navona uno sfogatoio delle condutture che attraversano Roma, per portare l’acqua fino alla piazza risolse questa carenza ideando questa fontanina allo sbocco esterno dello sfogatoio. La piccola fontana era originariamente situata nell’adiacente via dei Pastini: lo spostamento, avvenuto nel 1869, è ricordato nell’epigrafe murata al di sopra di essa.
Una curiosa peculiarità di questa stradina è di non possedere numeri civici, né portoni di abitazioni.
Alessia Casciardi
Urloweb.com