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Arcipelago Cecchi-D’Amico

Un secolo di storia italiana ricostruito attraverso le vicende lavorative e familiari di due personaggi speciali del nostro Novecento.

In libreria dal 20 ottobre Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi-D’Amico tra cultura, politica e società di Tullio Kezich e Alessandra Levantesi, edito da Garzanti Libri. Un grande romanzo epico per raccontare il nostro paese attraverso una parte del Novecento, risultato di un lungo impegno di ascolto e di ricerche, da parte di due autori d’eccezione. Tullio Kezich, scomparso a Roma nel 2009, è stato una delle firme più prestigiose di critica cinematografica su Panorama, La Repubblica e il Corriere della Sera, produttore, drammaturgo, scrittore, uno dei protagonisti della cultura italiana contemporanea. Alessandra Levantesi – critico cinematografico su La Stampa, distributrice di film d’autore e organizzatrice di festival – ha firmato diversi adattamenti teatrali e la biografia di Dino De Laurentiis. “Abbiamo tentato di rivisitare le vite parallele, fra pubblico e privato, di Emilio Cecchi e Silvio d’Amico, collocandoli al centro della straordinaria e affollata cerchia di presenze che attirarono e animarono nell’attraversare la prima drammatica metà del ‘secolo breve’, alle prese con guerre e totalitarismi” – raccontano Kezich e Levantesi – “[…] Isole maggiori di quel vasto panorama novecentesco che, a onta di ogni casuale o colpevole oblio, può ancora rivelarsi una fonte di riscoperte”. Emilio Cecchi, nato a Firenze nel 1884, è stato uno straordinario critico letterario, il primo a segnalare l’Ulisse di James Joyce. Fondatore e co-direttore de La Ronda, la rivista letteraria romana che auspicava e incoraggiava un ritorno alla tradizione letteraria dopo gli eccessi delle avanguardie, nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce. Insieme a Natalino Sapegno, diresse la Storia della letteratura italiana, pubblicata da Garzanti in 10 volumi. Silvio d’Amico, nato a Roma nel 1887, è stato un autorevole critico e teorico teatrale. Nel 1934 fondò l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica che porta ancora il suo nome. Tra gli allievi della scuola: Vittorio Gassman, Anna Magnani, Monica Vitti, Luca Ronconi. Diresse e curò una importante Enciclopedia dello Spettacolo in 11 volumi. Diversi per tradizione, formazione, carattere, abitudini, nelle loro vite Cecchi e D’Amico si sono trovati a frequentare ambienti vicini, il più delle volte gli stessi amici, senza incontrarsi fino al 1983, quando la figlia di Emilio e della pittrice Leonetta Pieraccini, Suso, celebre sceneggiatrice del cinema italiano, e il primogenito di Silvio, Lele, musicologo, decisero di sposarsi.

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Sullo sfondo, una saga lunga quasi seicento pagine che comincia alla fine dell’ottocento e arriva fino agli anni della dolce vita, passando per le guerre mondiali, il fascismo, la liberazione, la ricostruzione per descrivere quello che è stato il ruolo degli intellettuali, in perenne conflitto tra il desiderio di mantenere la propria autonomia e l’abbandono senza riserve alla fascinazione del potere, tra ambizioni spericolate e volontà di restare fedeli alla propria arte. Gli anni in cui tutto si svolgeva negli studi dei pittori, nei camerini degli attori, nelle librerie, nei salotti frequentati da protagonisti leggendari, indimenticabili: Matteotti, Mussolini, Pavolini, Bottai; Fattori, Bartoli, Morandi, Scialoja; D’Annunzio, Cardarelli, Ungaretti, Montale, Quasimodo; Pirandello, Soldati, Moravia, Pavese, Gadda; Croce e Gentile; Baldini, Prezzolini, Longanesi, Bellonci, Vittorini; Duse, Reinhardt, Gassman, Blasetti, Visconti, Fellini.

Ilaria Campodonico