
Una storia (candidata al premio Strega 2024) che si svolge su tre piani temporali e su tre momenti della storia di Roma e del nostro Paese. Si parte la sera del 7 gennaio 1978, quando all’Appio Latino, in via Acca Larentia, due attivisti di destra vengono uccisi davanti la sede dell’MSI. Ci si sposta al 30 aprile 1987, con l’arresto del militante di sinistra Mario Scrocca, che avrebbe fatto parte del commando. Passano appena 24 ore e lo trovano impiccato in una cella di Regina Coeli. L’ultimo salto in avanti è al giugno del 2021 quando Rossella, vedova di Scrocca, e Valentina di trent’anni si incontrano. Valentina ha vissuto nei pressi di Acca Larentia e in passato è stata vicina a qual mondo. Con uno sguardo preciso punta a demolire retoriche, alibi e convinzioni che hanno, fin dai primi momenti, avvolto questa vicenda. “Mi accusano di revisionismo, di non avere pietà per le vittime di Acca Larentia – scrive Mira per La Repubblica – i ragazzi che morirono in quegli anni terribili erano tutti vittime, spesso non avevano neppure il libero arbitrio di decidere il proprio destino. Diverse invece sono le commemorazioni con i saluti romani e le croci celtiche. Quelli proprio non posso giustificarli, perché io sono e resto antifascista”.
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Valentina Mira
SEM
Pagine 256
Euro 17
Redazione