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Il latte dei sogni

Un’anima eletta, incaricata da qualcosa di molto più grande di noi di portare bellezza, meraviglia e scompiglio nel mondo, così vicina alle cose per gradi, profondissima sofferenza e gioie difficili. Voglio tenere con me ciò che ha vissuto, le sue frammentarie visioni, conoscerla giù in fondo e spingere fino a restarvi compromessa. Questa è stata la mia storia con Leonora Carrington così dall’inizio: scrittrice, pittrice, anche compagna e amore di Max Ernst. Vissuta tra Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, Messico, è considerata una delle artiste più dirompenti del Surrealismo, folle musa ispiratrice, donna forte e coraggiosa e fiera. Ho conosciuto (tardi) la sua arte, le sue figure scomposte mostruose e mitologiche provenienti dal passato e soprattutto dal mondo dei miti, quelli religiosi e onirici. Poi ho letto le sue storie, i suoi libri. E soltanto pochi giorni fa ho recuperato questo piccolo quadernetto, pubblicato da Adelphi, in una forma così insolita. Dentro c’è una stanza della sua casa in Messico, coperta di disegni che facevano paura ai bambini. Creature animali a metà, senza testa, con orecchie grandi e buffi abiti, protagoniste di favole molto fantastiche e ridicole, raccolte in poche pagine con copertina rigida: Il latte dei sogni. La fine di un amore può essere l’inizio di uno nuovo, ancora più forte.

Il latte dei sogni

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Leonora Carrington

Adelphi 2018

Pagine 60

Euro 15

Ilaria Campodonico