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Incontro con l’autore de “I sentieri della luna”

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Dopo “I predatori dell’oro nero e della Finanza globale” Benito Li Vigni, uno dei massimi esperti internazionali in fatto di oro nero, edito da Baldini Castoldi, ha ricostruito senza alcuna concessione retorica un nuovo romanzo “I Sentieri della luna” edizioni Mursia (276 pagine, 18 euro).

La presentazione del romanzo si è svolta presso lo stupendo Auditorium dell’ ISA Roma 1 con sede in Via Argoli, 45 nel quartiere Colle di Mezzo del Municipio XII a ridosso dell’EUR.
Alle ore 11,00, la larga partecipazione di docenti e alunni delle classi A-B-C-D nonché degli intervenuti dai quartieri limitrofi aveva occupato ogni posto a sedere.
Dopo il saluto del Preside Prof. Di Ubaldo Lanfranco  con la raccomandazione rivolta ai ragazzi dell’Istituto di mantenere una corretta  compostezza e un serio ascolto, si è dato seguito alla tanto attesa presentazione, seguita dalla proiezione del film : “Il Dolce e l’Amaro” di Andrea Porporati, interpretato da Luigi Lo Cascio.
L’introduzione affidata a chi scrive, si è soffermata su tre aspetti:
Uno, sul quartiere Colle di Mezzo su cui insiste l’ Istituto, un tempo sede delle Suore De’ Vedruna.  Un nome,Colle di Mezzo, che sa di transitorio, di precario nato nel 1953. I primi pionieri giunsero nel comprensorio ex gestione Ina-Casa a seguito della  cooperazione edificatoria gestita dai Ministeri della Pubblica Istruzione, Finanze e Agricoltura. Il comprensorio cresciuto mano a mano e quello che manca – si disse – verrà col tempo perchè situato alle porte dell’ Eur. Sta di fatto che per alcune cose, il tempo si è fermato in termini di servizi e decoro urbano che lasciano molto a desiderare.
Il secondo, sul significato della comunicazione. Il singolo per sua natura è sociale e questa socievolezza costituisce il legame che unisce l’individuo al resto della specie che si avvale di alcuni strumenti quali la comunicazione e la comprensione.
Oggi, la tecnologia offre mezzi potenti e raffinati per agevolare le modalità comunicative e ogni comunicazione non è mai fine a se stessa tant’è che ogni messaggio contiene un significato teso a produrre un effetto. Quanto appena affermato trova riscontro nelle Opinioni degli studenti di questo Istituto dal titolo ad esempio “bullismo a livelli raccapriccianti”, “Aggiusta qui, aggiusta là”in cui è scritto, “in questa scuola o ti dai per vinto e te ne freghi di tutti e di tutto o ti autoproclami martire e fai il rappresentante di classe”… Ognuno, insomma, coglie il mondo esterno attraverso i propri sensi. Oggi, siamo qui per fare della comunicazione.
Il terzo : Benito Li Vigni, classe 1935, noto giornalista, saggista e docente di geopolitica ha sempre dedicato molta attenzione alla sua terra e ai grandi misteri dell’Italia, Tra i suoi libri, I Briganti- Le pietre in tasca-Omicidi eccellenti- La grande sfida – Il caso Mattei – Le guerre del petrolio – Poema civile  e altri ancora.

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Il romanzo con l’Io narrante, tratta di un bambino adolescente nella Sicilia del fascismo, della mafia e dello sbarco alleato. E’ l’estate del 1943.
La presentazione a cura del Prof. Flavio De Bernardinis, docente di lettere nel medesimo Istituto, nonché grande conoscitore dell’ Isola dove il sole illumina e non brucia, si sviluppa in maniera interlocutoria.a tu per tu con l’Autore.

Li Vigni : come nasce il titolo di questo romanzo “ I sentieri della Luna”?
Il titolo, evidenzia i sentieri con cui lo sguardo del bambino portavano nella fantasia a raggiungere la luna intrisa in una storia attraverso le vicende di un adolescente di 10 anni in cui c’è del male ma anche del bene E’ un viaggio nella memoria che tende a legare vicende pubbliche con la scoperta del mondo degli adulti da parte del protagonista.

Quali sono i sentimenti che predominano e gli obbiettivi che intende perseguire?
Amore – solidarietà- pietà. L’umanità quando si allontana da queste realtà, l’uomo in questo crocevia resta solo.
Qual è il rapporto tra i siciliani e il mare, quando ricorda la figura paterna, in cui parla del “male amaro”?
In Sicilia, i paesi della costa danno le spalle al mare per non veder partire i figli su quel mare in cerca di pane. Per non veder giungere da quel mare predoni e regnanti venuti a espropriare la Sicilia dell’antica storia e delle ataviche radici.

Chi è il boss don Totò che si incontra nel corso del Suo racconto?
Don Totò, rappresenta, molto da vicino a un mamma santissima che tirava le fila tra il tramonto del regime fascista e lo sbarco degli Alleati. Quando l’aereo passò sulla mia testa col suo drappo che svolazzava, e, poi, scese in picchiata sulla masseria, lanciò un plico raccolto da uno che stava con altri uomini là riuniti come se stessero ad aspettarlo. C’erano don  Totò, don  Piddu, don  Ciccu u Miricanu… E a proposito di quella “ L “ stampata sul drappo giallo, Miche Scalìa disse : significa Luciano, LucKi Luciano il boss del porto di New YorK.
Bello il messaggio, splendida la conclusione.

Ernesto Calluori