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La vita, forse l’arte

La vita, forse l’arte è una raccolta di articoli, pubblicati dal 2000 al 2013, recensioni di libri, mostre personali e collettive, scritti da Lea Vergine. Signora dell’arte contemporanea, che ci ha lasciati nell’ottobre del 2020, è stata critica d’arte, saggista e curatrice, raccontando tutti i più grandi del nostro tempo, non dimenticando mai nessuno: Salvador Dalí, Jannis Kounellis, Lucio Del Pezzo, Vanessa Beecroft, Trisha Brown, Jenny Holzer, Alighiero Boetti, Lee Miller. Fare, dire, rappresentare qualcosa di inedito, non previsto, sorprendente, l’oggetto di questa originale pubblicazione è appunto una capacità tipicamente umana di creare, di trasformare radicalmente le forme di vita e i modelli teorici che le accompagnano. Già dal titolo scelto si manifesta il significato attorno al quale è costruito l’intero studio, che poi sono mille: la migliore operazione artistica è prassi volta al conseguimento di uno scopo e attività conoscitiva capace di veicolare conoscenza. Questo piccolo volume di Archinto è indispensabile per chi la conosce già e vuole trattenerla a sé, irrinunciabile per chi non ha mai ascoltato o letto le sue parole: immagini splendenti e severe, lontane dalle mode del momento e libere dalla retorica, elaborate accanto a pensieri rigorosi e acuminati, dichiarazioni di opposizione e resistenza alla mancanza di stile e gusto.

La vita, forse l’arte
Lea Vergine
Archinto 2014
Pagine 144
Euro 15

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Ilaria Campodonico