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Le nostre anime di notte

I tempi sono cambiati ma Addie e Louis non rinunciano a fare sogni

 

La notte non appare più minacciosa e difende il sonno e la veglia, a protezione e supporto dell’esistenza. È il momento nascosto nel quale essenzialmente si realizzano i desideri più consapevoli e sorprendentemente mai espressi, i pensieri considerati a lungo non accettabili o tollerabili, spesso sottoposti a una facile censura pubblica. La vita è un valore che non va sprecato – sembrano ricordare i protagonisti di Kent Haruf (Addie Moore e Louis Waters sono entrambi vedovi e vicini di casa) – anche nel piccolo paese di Holt in Colorado, dove ogni cosa agisce secondo un moto meccanico apparente, giornaliero, opportuno, un piccolo mondo complesso e perfetto senza verità assolute (tutto può essere molto più semplice e poetico, meravigliosamente poetico). I due personaggi decidono di dormire insieme e ascoltarsi, evocando il passato e guardando a quello che deve ancora arrivare, ora che non hanno più nulla da perdere. I tempi sono cambiati, ma eroici e inquieti – senza colpi di testa – Addie e Louis non rinunciano a fare sogni: a tener stretto qualcuno da seguire, custodire, del quale aver cura. Questo è ancora un libro molto americano, contemporaneo, incantevole. Questa è la sua storia: “… o forse egli era stato creato/per restare, non fosse che per un attimo/accanto al tuo cuore?”, I. Turghenjev.

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Kent Haruf

NN editore 2017

euro 17

Ilaria Campodonico