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Le stanze dell’addio

Il tema della morte si trova ovunque in letteratura con lamenti, tombe, campane, ombre: celebrata, fuggita, incontrata, fatta prigioniera; eroica, violenta, mistica, antica come il pianto di tutti quelli che hanno perduto la persona amata.

È stato così. Una donna e madre di tre figli, editor di professione, un giorno si ammala e muore. Questo è il libro scritto dal suo compagno, dove ogni pagina (perfetta e dolorosa) è la sua monumentale fatica per restare ancorato al tempo e al luogo di quell’abbandono, la descrizione di una tragica e infelice discesa: tornare nelle stanze dell’addio, ritrovarsi con coraggio indomito negli ospedali tra i malati e dentro un mondo di ricordi, casa, famiglia, paesaggi consueti o lontani.

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Yari Selvetella si volta a guardare indietro per non tradire il suo amore e non sottrarsi alla realtà, spera di poter vedere la sua amata per un’ultima volta. Perché forse nel ricordo potrà essere ritrovata, portando fuori ogni cosa dal regno della dimenticanza: il tentativo di ricominciare, di trovare un significato attorno al quale raccogliere il presente e il futuro, un’ardua impresa compiuta attraverso la scrittura. La morte si trasforma e non è più soltanto negazione, ambiente angosciante e lacrimoso, ma sfondo necessario verso una nuova forma di vita. Per chi abbandona e chi resta al mondo.

Yari Selvetella

Bompiani 2018

Euro 15

Ilaria Campodonico