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L’inconfondibile tristezza della torta al limone

Los Angeles. In un martedì pomeriggio di una luminosa giornata di primavera, piena di vento e viole, è il nono compleanno di Rose Edelstein.

Una bambina timida, una protagonista diversa dalle sue coetanee sempre radiose, pronte come cicliste lanciate in discesa senza freni, ma con un talento speciale nell’osservare le cose che la circondano, con una saggezza fresca, acuta. Con un potere magico, perché Rose ha la capacità di sentire attraverso il sapore dei cibi che mangia lo stato d’animo della persona che li ha cucinati, la vita segreta degli altri: una volta un gusto di rabbia, di noia, un’altra volta di allegria, altre di angoscia, di rimpianto e frustrazione, di colpa, di vuoto, di assenza, di infelicità. Un dono misterioso, inaspettato, certamente non richiesto con il quale scoprire il mondo. Come quello di suo fratello Joseph, che scompare spesso apparentemente senza una ragione: si nasconde nei mobili, si trasforma, diventa una sedia, tutto tutto tutto mani braccia piedi. Per fuggire alla realtà e difendersi, dice la Bender. Una favola tenera, appassionante e piena di amore, ma anche di solitudine e silenzi. Una storia fisica, di sopravvivenza, di metabolizzazione, di contatto, commovente dall’inizio. Una scrittrice di talento per un libro di insolita e semplice bellezza. Di quelli potenti, da letteratura americana.

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Aimee Bender
minimum fax 2011
16,50 euro

Ilaria Campodonico