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“Lo scrigno della memoria”: un tuffo nella storia d’Italia all’insegna dell’autenticità

L’Archivio centrale dello Stato ripercorre oltre 150 anni di storia d’Italia tra documenti, cimeli, materiale bibliografico, fotografico e audiovisivo

ROMA – Il prossimo 14 marzo (ore 12) si terrà l’inaugurazione, presso l’Archivio centrale dello Stato, dello “Scrigno della memoria”, un percorso espositivo che ripercorre la storia d’Italia attraverso le preziose testimonianze custodite dall’Istituto.

La location riservata all’allestimento è nuova e si presenta come un ampio spazio museale permanente ubicato nel cuore dell’edificio, sede dagli anni Cinquanta del Novecento dell’Archivio centrale dello Stato. L’allestimento ha come obiettivo quello di promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia del Paese e delle sue istituzioni democratiche ad un pubblico eterogeneo e agli istituti scolastici.

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L’inaugurazione si svolgerà alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, mentre la mostra sarà aperta al pubblico a partire dal 22 marzo.

Martedì, mercoledì e giovedì l’ingresso è gratuito (dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.00)

LA MOSTRA

Il percorso espositivo si snoda attraverso cinque aree tematiche che hanno come elemento centrale uno dei tre originali della Costituzione della Repubblica Italiana.

Ad accogliere i visitatori al centro del museo vi è l’opera del maestro Emilio Isgrò, che è stata appositamente realizzata per l’Istituto e che è denominata L’Italia dell’art.5, in quanto ispirata ai princìpi della Carta Costituzionale.

L’esposizione è costituita da una serie di pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali.

I DOCUMENTI ESPOSTI

Oltre alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea costituente, è possibile avvalersi di un’accurata selezione di documenti tratti dal patrimonio dell’Istituto, e aventi un grande valore: il telegramma di Garibaldi al generale La Marmora (“Obbedisco”), l’elenco dei Mille di Marsala e i progetti per le opere governative per la nuova Capitale.

Rientrano nella lista, inoltre, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri durante la Prima Guerra Mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel biennio rosso e le fonti relative al regime fascista dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto di rilievo è riservato poi ai documenti sulle Leggi Razziali, sulla Seconda Guerra Mondiale e sulle attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici.

“L’Archivio Centrale dello Stato ha lo scopo di valorizzare documenti di eccezionale valore, capaci di trasmettere il profondo senso della nostra identità nazionale”, queste le parole del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Annalisa Ciutti