Il nuovo romanzo del politico-scrittore
Non è stato amore a prima vista. C’è voluto del tempo. Ma Londra è diventata la sua compagna ideale, quella che gli ha fatto perdere la testa. Un vero giramondo, corrispondente per “La Repubblica” da New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e Londra, Enrico Franceschini ha compilato un catalogo perfetto di luoghi, parole, divertimenti, una guida allegra, appassionata come una lettera d’amore per una città dove si vive bene, si sperimenta ancora, dove si incontrano tutte le razze, si parlano tutte le lingue e si prega in tutti i modi del mondo. Con parchi meravigliosi, giardini rigogliosi, splendidi musei, teatri e locali notturni, bus rossi a due piani e taxi panciuti neri. Un puzzle multicolore e pieno di suoni, dove pakistani, persiani, italiani, brasiliani, spagnoli, polacchi, serbi, indiani, bulgari, lettoni, sudafricani, libanesi, israeliani, ungheresi, francesi, turchi, russi sono cuciti insieme. 8 milioni di abitanti e 3 milioni di stranieri. Compresa una regina madre, un eterno principe, un giovane predestinato erede al trono e suo fratello, una nuova principessa e un altro grande matrimonio del secolo. Samuel Johnson diceva: “Chi è stanco di Londra è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire”. Tanto che chi resta fuori, non si capisce bene dove stia andando così in fretta.