“Sono reduce da un mondo di scandalizzati”, dichiarava Pier Paolo Pasolini rivolgendosi ad Alberto Moravia, durante le riprese di “Comizi d’amore”, un documentario realizzato negli anni ’60 su sessualità e tabù, una raccolta insuperabile di interviste girate in tutta Italia. Al centro dell’indagine c’era allora la vergogna per l’osceno, la repulsione irrazionale e violenta verso ciò che decidiamo essere immorale, sessualmente esplicito o non-normale. Moravia invitava a comprendere il potere dell’oggetto dello scandalo: chi si scandalizza, secondo lo scrittore, osserva ciò che suscita lo scandalo come qualcosa che è incommensurabilmente diverso da sé e quindi una minaccia per l’identità o la maschera che si sceglie di indossare. “Lo scandalo è la paura di perdere la propria personalità, quindi chi si scandalizza è una persona psicologicamente incerta, un conformista”. Romanzo breve di Georges Bataille, Madame Edwarda (nella traduzione di Luca Tognoli e con uno scritto di Maurice Blanchot) è storia di un incontro, di una prostituta e delle sue infinite apparizioni come nelle illustrazioni di Hans Bellmer. Accade così nel giro di poche pagine che una figura divina, oscura e nobile dall’inizio, sia in grado di mostrare la contraddizione e forse strappare il velo fin troppo velocemente.
Madame Edwarda
Georges Bataille
Taduzione Luca Tognoli
SE 2013
Pagine 78
Euro 12
Ilaria Campodonico