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Nell’intimità

“Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia”, scriveva Alberto Moravia nel suo romanzo d’esordio e probabilmente il più celebre, Gli indifferenti. Qui c’è Hanif Kureishi, invece: romanziere, drammaturgo, sceneggiatore, tra i più affascinanti di questo tempo. Dal suo romanzo Nell’intimità, sempre pubblicato dalla casa editrice Bompiani, Patrice Chéreau ha tratto il film vincitore al Festival di Berlino 2001: “Intimacy”. Ora, per intenderci, avete davanti un libro semplice, non uno di quelli che vi lasciano scompigliati in eterno, ma certamente non vedrete l’ora di tornare a lui fino alla fine. Essenziale nella forma scelta (somiglia a un diario) e nel linguaggio (così vivace e intellegibile in ogni luogo), ma potentissimo, aggressivo, disturbante, con una voce che vi condurrà dentro una casa, negli spazi più quotidiani e nei sentimenti più profondi e contraddittori, tra i corpi. Infine vi travolgeranno i pensieri. Proprio quando si impone una scelta ineludibile per il protagonista, ecco il punto: un uomo prigioniero della sua stessa vita, delle scelte che lo hanno condotto fino a lì, stanco delle dinamiche familiari, superato da un senso di vuoto che accade per il suo costante sentimento di inadeguatezza. L’arrivo di un nuovo amore, che non può aspettare e chiede di uscire.

Nell’intimità

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Hanif Kureishi

Bompiani 2023

Pagine 128

Euro 11

Ilaria Campodonico