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Nikolaj Gogol’

libri 123 . Nabokov gogol

Quando Gogol’ morì, una grande folle accompagnò i suoi funerali

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Turgenev scriveva di lui “l’uomo che compendia nel suo nome tutta un’epoca nella storia della letteratura russa”, Dostoevskij diceva “siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’”. Lo seguivano in molti, in quel tempo guardavano con occhi grandi al suo realismo e al suo impegno. Questo libro, pubblicato in Italia da Adelphi, non vale tanto per il resoconto dettagliato dei fatti di una vita – per quanto unica e inzuppata di cultura, incontri, racconti – messi lì tutti ben in fila, in ordine cronologico (comincia con la sua morte), documentaristico. Il lettore, che va in cerca di questo, deve spostare il suo sguardo. L’autentica ispirazione sembra certamente risiedere altrove, perché il punto di vista di un artista è sempre un fenomeno più complesso, furiosamente e disperatamente soggettivo. Così diventa una lezione privata di letteratura: le parole girano magicamente intorno alla realtà e finalmente le cose tutte prendono una loro forma. “Le ho appena spedito il mio ‘Gogol’ attraverso lo specchio’”, scriveva Nabokov nel ’43 all’editore Laughlin. “Questo piccolo libro mi è costato più fatica di qualsiasi altro. La ragione è chiara: dovevo prima creare Gogol’ (tradurlo) e poi analizzarlo (tradurre le mie idee russe su di lui)”.

Vladimir Nabokov
Adelphi 2014
pagine 183
euro 18

Ilaria Campodonico