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Notte senza fine

Un sentimento analizzato in tutte le sue esposizioni e conseguenze psicologiche, umane: raccontato, cantato, sognato, tradito, addormentato. Quello immaginato, desiderato, morboso, paranoico, maniacale, che si fa e che si perde, che si ritrova, complicato, nobile, orrendo, epico, coniugale, che manda in corto circuito la ragione, che una volta è amore, una volta è tradimento e poi diventa incesto. Tre racconti d’autore che analizzano l’oscurità, il mistero, il buio, il dubbio.

Un libro che è diventato un film, in concorso al Torino Film Festival nel 2004, di Elisabetta Sgarbi – questo è stato il suo primo lungometraggio – e con Anna Bonaiuto che interpreta Jane/Cecil; Laura Morante nel ruolo di Kenza, Galatea Ranzi che è la principessa di Tripoli e Toni Servillo come Salem.

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Ne L’amore lontano, Amin Maalouf racconta di un amore assoluto fra una principessa orientale e un poeta, un trovatore europeo che non l’ha mai incontrata, ma che si ostina a cantarla nelle sue poesie, finché un giorno non decide di ritrovarla: “Quel Jauffrè, che ogni notte pesava il suo corpo sulla bilancia di un corpo di donna, nessuno lo vedrà… più… Diceva: ‘Lei è elegante e umile, e virtuosa e dolce, coraggiosa e timida, forte e fragile, principessa dal cuore contadino, contadina dal cuore di principessa. Bella, senza l’arroganza della bellezza, nobile, senza l’arroganza della nobiltà, pietosa, senza l’arroganza della pietà’. Agli amici che lo rimproveravano: ‘Una donna così non esiste! Una donna così non esiste!’ rispondeva: ‘Forse non esiste, ma forse sì. Oltremare… un giorno l’ho vista… Passava per strada per andare in chiesa. Da allora non ho visto che lei…”.

La fatalità della bellezza di Tahar Ben Jelloun è la storia di un uomo sposato, ossessionato dall’incubo ricorrente e inarrestabile del tradimento di sua moglie, sopraffatto da una passione che lo condurrà dritto alla follia: “Quand’ero piccolo, mi raccontavano che il diavolo attraversa la notte facilmente e va a gettare pensieri cattivi nella testa degli innocenti. Io ho sempre pensato che mia moglie fosse l’incarnazione dell’innocenza. Ma il diavolo sa come entrare anche nelle persone più oneste”.

Jane è la protagonista de Il buio di Hanif Kureishi, che fa ritorno a casa per capire le ragioni, distinguere, elaborare una volta per tutte il proprio passato e affrontare il rapporto incestuoso, di dipendenza e rifiuto con il suo patrigno. Prima di incontrarlo Jane ricostruisce un loro possibile dialogo, un colloquio che deve ancora avvenire, in cui si mescolano però da subito passione, rabbia e pudore: “I ricordi mi evitavano questo problema. Me ne stavo a letto tutta accaldata sotto strati di vestiti, e ascoltavo quelle voci senza senso, aggressive, lontane. Poi riuscivo a distinguere i tuoi passi che si avvicinavano, la porta che si apriva, il suono della cintura, il tuo respiro… Pur di uscire di casa andavo anche in chiesa. Cecil, per il male che la gente fa arriva il momento del giudizio, e il tuo è stanotte”.

Informazioni:
Titolo: Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto
Autori: Amin Maalouf; Tahar Ben Jelloun ; Hanif Kureishi
Editore: Bompiani 2004
Pagine: 76
Prezzo: 7 euro

Ilaria Campodonico