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Per dieci minuti

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Volendo essere autonomi, pronti, liberi, c’è bisogno di un’estrema mobilità che si ottiene solo rinunciando alle proprie convinzioni, ai luoghi già visti e attraversati mille volte contando lo stesso identico numero di passi, avendo cura di cambiare strumenti e occhi.

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Per dieci minuti al giorno, fare una cosa nuova, mai fatta prima. Questa è la prima lezione, le altre seguiranno perché quello di Chiara è un divertente addestramento, un esercizio continuo della fantasia che la spinge a cambiare: non ci sarà più azione che somiglierà ad un’altra e nessun affannoso tentativo di inquadrare a forza le cose tutte insieme. Storie comuni – scommetto che non sono tutte inventate – in cui la protagonista è un personaggio sincero a tratti esilarante, una donna che intende trasformarsi improvvisamente in una “superardita”, pronta a osare l’inosabile: colorare le unghie con lo smalto fucsia, preparare pancakes, ricamare, camminare al contrario, ballare hip-hop, accudire due bambini. Così può accadere che una scrittrice, forse più temeraria di altre, decida di mettere su un libro lieve, giocoso, semplice. Come Chiara Gamberale, che riesce a farci sorridere e riflettere, a farci stazionare in maniera permanente di fronte alle pagine di un diario, trascinando anche i lettori più pigri e svogliati.

Chiara Gamberale
Feltrinelli 2013
pagine 192
euro 16

Ilaria Campodonico