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Quarta dimensione

Soltanto chi confida nella vita, e pensa all’universo come una grande mappa di fili incrociati dentro un pezzo irripetibile di teatro di successo, può comporre un capolavoro come quello di Ghiannis Ritsos: Quarta dimensione. Scivolare e risalire di fantasmi mai addormenti, tornare dove è cominciata la storia dell’uomo: 17 monologhi – già rappresentati altrove – che appartengono alle grandi figure della mitologia e della letteratura classica come non le abbiamo mai viste, protagonisti accanto a personaggi minori. Agamennone, Elettra, Oreste, Ifigenia, Aiace, Crisòtemi, Ismene diventano misura del reale, fino al giorno in cui le maree del bene e del male riusciranno a condurle in uno spazio che sembra un ricordo lontano ma finge l’infinito. Sfidando le vicende più cupe della Grecia contemporanea, le dittature militari, l’occupazione nazifascista e la guerra civile, il poeta racconta le sue vicende private, sfuggendo ogni volta alla censura. Parole sussurrate, versi di sapiente bellezza trasmettono una vertigine profondissima sulle cose: le voci – che perdono la ragione o la ritrovano – assumono significato in rapporto all’intensità dell’orizzonte nel quale risuonano, che sia una stanza o il mondo intero, per arrivare fino a qui. Non muoiono mai anche quando sembra che dovrebbero.

Quarta dimensione

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Ghiannis Ritsos

Crocetti Editore 2020

Pagine 416

Euro 19

Ilaria Campodonico