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Racconti randagi

libri 134 - baroni

Un buon contenitore degli elementi più classici della letteratura

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Forse non era nelle intenzioni iniziali, probabilmente è più una questione d’istinto, ma i “Racconti randagi” di Emiliano Baroni partono da biografie concrete per trasformarsi subito in questioni universali. Una raccolta di storie brevi, che non sono una semplice riduzione del genere romanzo. Piuttosto un buon contenitore, grande a sufficienza, per far rivivere tutti gli elementi più classici della letteratura. Figure di bambini, relazioni segrete, presenze misteriose, macchine distrutte a custodire vicende passate, colloqui scomposti con giovani laureati, problemi di responsabilità e deragliamento, fugaci amplessi e folli conversazioni intime, casa di campagna e vita di città, ricordi di viaggio, fantasie sulla morte. Cominciando con Charles Bukowski e tornando a lui – “Il dolore è assurdo perché esiste, niente di più” – per spiegare l’incontro con la malattia, srotolando mondi familiari dichiaratamente inventati ma riconoscibili. Cose pensate assegnate ai personaggi, considerazioni (o negazioni di queste) distribuite attraverso posizionamenti, dialoghi, descrizioni, dove le geografie rappresentate rivelano quello che l’autore è e prova. Perché in questi racconti, che sono un esercizio difficile, arriva sempre un momento improvviso per capovolgere lo sguardo. Niente è come sembra.

Emiliano Baroni
Meligrana Editore 2015
Pagine 73
Euro 13

Ilaria Campodonico