Intelligenza artificiale, veicoli a guida autonoma, tecnologie green, smart city, riconoscimento facciale, Simone Pieranni sembra raccontare universi ulteriori, immaginati con curiosità da lontano o forse sognati nei peggiori incubi: simili a mondi di fantascienza, dove è possibile contare e misurare, prevedere e controllare ogni cosa. Questo libro è una vertigine, dall’inizio. Le figure che la abitano gestiscono tempi e spazi come creature marziane, difformi dalle nostre abitudini e dunque a tratti poco rassicuranti, non sappiamo dove mettere le mani. Qui, dove l’Occidente finisce, il futuro si è impiantato nel presente, annunciando un possibile, imminente e irresistibile mutamento per tutti. Saremo pronti? Il nostro cielo è davvero così vecchio? Questo saggio – direi necessario, soprattutto per orientarsi in un così confuso presente, con gli occhi spalancati e senza timore – nasce dalla lunga frequentazione dell’autore con la Cina. Non vuole dare gloria alla gloria, esaltare il progresso tecnologico, le avventure rischiose e imprevedibili. Pieranni intende approfondire la conoscenza e trasmettere alcuni elementi fondamentali al lettore. Dove si tace non vi è confronto, né contrasto di idee, non sopravvive a lungo alcuna forma di consapevolezza e si torna indietro. Ecco un valido motivo per leggere Red Mirror.
Red Mirror, Il nostro futuro si scrive in Cina
Simone Pieranni
Editori Laterza 2020
Pagine 224
Euro 14
Ilaria Campodonico