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Roderick Duddle

libri 118 - Roderick duddle

Tutte le letture depositano qualcosa, naturalmente alcune sono più fondative di altre.

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Ma ovunque l’intimità tra un lettore e il suo primo libro è invincibile, lo seguirà per tutto il tempo senza mai lasciarlo. E quando gli scrittori sono otto – “C’erano una volta otto scrittori che erano lo stesso scrittore” – e il lettore è anche uno scrittore, il risultato è un libro miracoloso. Come tutte le cose intorno alle quali costruisci un’aspettativa troppo grande, questa volta c’era il rischio che il nuovo romanzo di Michele Mari fosse una delusione. Ma le sue parole sono ancora meravigliose, le geografie inventate sono avventure. Luoghi letterari perché di fantasia, che somigliano all’Inghilterra di un’altra epoca (senza esserlo), sapientemente espressi in ogni angolo. Dalle città ai burroni, dai fiumi alle cascate, dalle strade oscure alle locande, attraverso cieli, conventi, porti. Una mappa, un bambino senza una mamma, una vecchia signora, un’eredità. Opportunità, rischi, equivoci. Personaggi che non importa da dove vengono, dipinti ugualmente con cura e colti nella pienezza del loro essere prepotenti, vendicativi, furfanti, immorali, emarginati. Tanti protagonisti per un unico libro, dove lo scrittore è uno di loro. Una storia che vale in quanto è viva, su sottofondo meditativo e solenne.

Michele Mari
Einaudi 2014
pagine 496
euro 22

Ilaria Campodonico