
La ricerca stilistica è ciò che ha permesso a “Stabat Mater” la meritata vittoria del premio letterario “Strega” . La bravura dell’autore è nell’aver trovato il tono stilistico perfetto da accordare con la storia. Non si percepiscono stonature, nonostante gli anacronismi (lievi e confessati nella nota del libro dall’autore stesso). Un tono lirico, sublimato da immagini ossimoriche, delicate e forti per una storia triste e poetica.
Ossimorico è anche il mittente a cui si rivolge nelle sue lettere Cecilia, un mittente sconosciuto eppure sangue del suo sangue: la madre che la abbandonò nell’orfanotrofio veneziano della Pietà. Il lettore non conosce nulla di più di ciò che gli viene raccontato dalle parole e dai pensieri sordi e insonni della giovane. Ne nascono immagini tetre e bellissime. Un’atmosfera rigida, affascinante, oscura, dove le note di Vivaldi sono l’eco più fedele di uno spirito libero e fantasioso, imprigionato nella sofferenza fisica e morale. Pochissime inquadrature. Solo l’orfanotrofio della Pietà e pochi altri ambienti. Molti suoni e sfumature. La musica come potenza sublimatrice che risuona nell’animo e nella pietra. Un omaggio alla notte, a Vivaldi e alla sua opera.
Titolo Stabat mater
Autore Scarpa Tiziano
Prezzo 17,00
Dati 2008, 144 p., rilegato
Editore Einaudi (collana Supercoralli)
Carlamaria Liso