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Tre donne

Robert Musil nacque il 6 novembre del 1880 a Klagenfurt, in Corinzia. Gli studi al liceo di Eisenstadt e al terribile collegio di Mahrisch-Weißkirchen sembravano destinarlo inevitabilmente alla carriera militare, ma scelse di dedicarsi agli studi di ingegneria presso il Politecnico di Brno. In quegli anni incontrò il suo amico d’infanzia Gustav Donath e cominciò a frequentare un piccolo circolo letterario. Lo scrittore riuscì allora a dedicarsi alla lettura di Nietzsche, D’Annunzio, Jacobsen, Dostoevskij, misurandosi con una prima composizione di liriche: Parafrasi. Nel 1903 si trasferì a Berlino e si iscrisse alla facoltà di Filosofia. Uscì sulla rivista “Hyperion” la novella La casa incantata, solo successivamente intitolata La tentazione della silenziosa Veronika, pubblicata, insieme a Il compimento dell’amore, sotto il titolo comune di “Incontri” (1911). Quando scoppiò la prima guerra mondiale, lo scrittore si fece catturare da quell’entusiasmo diffuso e irrazionale, che influenzò una parte significativa degli intellettuali dell’epoca. Ma poi si sentì presto estraneo a quei mutamenti, all’aggressione nazionalistica e gli anni passati al fronte lo obbligarono a riflettere a lungo sull’inutilità della guerra. Il risultato fu la pubblicazione di Europa derelitta, un saggio del 1922. Nel 1921, si trasferì a Vienna, dove visse per diciassette anni e dove pubblicò le sue opere più importanti: I fanatici (1921); Grigia (1921), Tonka (1922) e La portoghese (1923), che successivamente vennero raccolte in un unico volume dal titolo “Tre donne”. Sono quelli gli anni in cui cominciò a lavorare a quello che resterà uno dei più grandi capolavori di tutto il Novecento, una cosa importante che lo impegnerà fino alla sua morte: L’uomo senza qualità. Hitler salì al potere e Musil decise di abbandonare la Germania per fare ritorno a Vienna. Quando nel marzo del 1938 l’Austria venne annessa al Reich hitleriano, L’uomo senza qualità venne messo all’indice, e qualche anno più tardi allo scrittore venne requisita la casa. Fuggì a Zurigo e poi a Ginevra, in esilio, lontano da tutti gli amici, dai suoi luoghi. Il 15 aprile del 1942 Robert Musil morì improvvisamente, ancora intento nella scrittura del terzo volume de L’uomo senza qualità, che resterà così incompiuto.
Il ventesimo secolo in Europa si era aperto con la puntuale crisi nei rapporti tra io e mondo, tra percezione e oggetti, che da sempre caratterizza tutte le terre di mezzo, quei tempi speciali e difficili che sembrano necessariamente dover essere attraversati per passare ad un’altra storia, quando i concetti costruiti ad hoc per ogni singolare momento della realtà sembrano non bastare più e tutte le cose provano a sottrarsi a qualsiasi schema, classificazione ancorché perfetta, e fare a gara per sfuggire liberi alla parola e al pensiero, nella direzione di un diverso linguaggio e di un’esultante creatività. In questo volume pubblicato da Einaudi, che raccoglie alcuni racconti pensati prima della guerra e in parte pubblicati dopo – Tre donne e i due di Incontri – Musil mette in opera il suo tempo, senza analizzarlo criticamente, ma mostrandolo, rappresentandolo, vivendolo. Il languore, gli abissi, le tentazioni dell’eros: una sessualità nuda e refrattaria a qualsiasi trasformazione che possa condurla in paradisi estatici, ma volta esclusivamente verso il basso, giù nel mondo animale, persa nell’immediatezza dei sensi. Grigia, una contadina con l’amante in città e un marito geloso; la portoghese innamorata di un nobile del Sud Tirolo; Tonka, una commessa viennese, che ha scelto di vivere con un giovane erudito; Claudine, una moglie che nutre un forte desiderio per uno sconosciuto; Veronika che ricorda la sua infanzia sono personaggi trascinati e vinti dagli istinti, sprofondati nel dubbio, nel sogno, nella gelosia. E senza più ritorno.

Informazioni:
Titolo: Tre donne
Autore: Robert Musil
Editore: Letture Einaudi
Pagine: 216
Prezzo: 19 euro

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Ilaria Campodonico