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Atari Teenage Riot @ Alpheus (19/05/2011)

Rome has got to die! Digital Hardcore, punk-tecno, industrial-hardcore.

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Gli Atari Teenage Riot, gruppo berlinese antinazista e anarchico per vocazione e stile, hanno ricevuto negli anni numerose etichette utili solo a classificare un genere che appartiene solo a loro. Unici nel loro stile come nella capacità di mescolare elettronica e attitudine punk sono la perfetta espressione della cultura underground della capitale tedesca.

 

Il concerto del 19 Maggio a Roma, all’Alpheus, è l’occasione per celebrare la reunion della band dopo 10 anni di progetti solisti, collaborazioni e pause di riflessione. Scioltisi nel 2000 per via della morte per overdose di uno dei componenti, l’ MC Carl Crack, gli Atari preparano con un tour europeo l’uscita del loro ultimo lavoro “Is This Hyperreal?” in uscita il prossimo 7 Giugno.

Ad anticipare l’album, la band con la nuova formazione (il leader Alec Empire, la rumorista Nic Endo, e il nuovo MC Cx Kidtronix) ha da poco pubblicato il primo singolo Activate che introduce atmosfere e sounds di Is this Hyperreal?, disco che sembra ammorbidire le linee melodiche e le sonorità aggressive che hanno caratterizzato i precedenti lavori dei tre berlinesi.

Rivoltosi e politicamente scorretti, precursori della rave-generation e fonte d’ispirazione per i maggiori gruppi di tecno-hardcore (tra cui i Prodigy) gli Atari Teenage Riot si fanno attendere per ben due ore e mezza sul palco dell’Alpheus. I numerosi fan che attendono il concerto non sono un corpus unico di fedelissimi al genere, anzi si notano stili, abbigliamenti e generazioni diverse e l’impressione è che la band Berlinese abbia aumentato la sua fama pur scontando anni di inattività.

Proprio “Activate” apre il concerto prima di lasciare spazio a “Speed”, tratto dall’album “Burn, Berlin, Burn”: un vortice senza respiro che catalizza immediatamente l’attenzione di tutto l’Alpheus e prepara il terreno ad una scaletta densa e vibrante. Alec Empire & soci sono in gran forma e l’apporto del nuovo MC sembra aver donato varietà e sostanza sonora a tutta la produzione musicale del trio.

“Star the Riot” e “Into The Death” sono veri e propri cavalli di battaglia che esaltano l’attitudine noise di Nic Endo e scatenano il pogo e il ballo ossessivo in tutta la sala.

“Kids Are United!”, “Sick To Death” e “Deutschland (has gotta die)” sono la naturale estensione di un live potente ed espressivo, una miscela di rabbia, tecnica musicale, urla primordiali, accordi graffianti e adrenalina elettronica. Il pubblico risponde bene e Cx Kidtronix, indossata una maschera psichedelica, tenta con fortuna lo stage-diving tra le braccia dei fan.

Una pausa strategica prepara il gran finale, la maggior parte dei brani (Blondie my eyes”, “Re-Arrange Your Synapses” , “Shadow Identity”, “Digital Decay”) proviene dal disco in uscita “Is This Hyperreal?”. Distorsioni e frame elettronici si condensano in sonorità più versatili, evolvendo e curando maggiormente i particolari, dalle linee di basso alle ritmiche ad alcune melodie che virano verso l’hardcore-punk più classico.

Attitudine industrial, hip-hop aggressivo, sonorità da rave-party: l’originalità degli Atari Teenage Riot si manifesta proprio nella capacità di saper mescolare generi e strumenti per ottenere una sound unico che ha raccontato meglio di chiunque altro l’epoca 80-90, figlia della rabbia e della frustrazione giovanile, generazione che ha vissuto la caduta del Muro di Berlino e la dirompente conseguenza del neoliberismo. La musica e le parole degli Atari hanno segnato il solco di una nuova scena musicale che ha proiettato la stessa città di Berlino tra le capitali mondiali più vivaci e all’avanguardia per produzione culturale e controcultura. Ora, nel 2011, la necessità di rinnovare il proprio stile non incide esageratamente sulla potenza e immediatezza del messaggio di cui Alec Empire & soci si fanno portavoce.

“Too dead for me” è la degna conclusione di un temporale sonoro che si precipita su tutto l’Alpheus.
Dopo viene il silenzio e la fragile quiete di chi ha scaricato decibel e urla punk in enorme quantità.
In attesa del nuovo disco, il pubblico si tiene ben stretto questo live e saluta il ritorno di una band dura e pura, che ha saputo riprendere vigore e donare entusiasmo ed energia pura come vent’anni fa. Una band di cui se ne sentiva la mancanza.

Gabriele Simmini