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Blake – Pappacena & Vezzani

musica 125 - pappacena e vezzani

Coniugare rock e musica elettronica con enorme sincerità

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Se vigesse l’usanza di accompagnare ad ogni opera d’arte e ad ogni operazione artistica una lista delle influenze, dei rimandi, delle sensazioni e delle citazioni (più o meno velate) ad altre opere d’arte e ad altre operazioni artistiche, si perderebbe probabilmente il senso e il fine di ogni prodotto musicale, teatrale, pittorico, letterario: il racconto della Vita e della Morte, e del loro incontro/scontro. Poco altro ci sarebbe da aggiungere, difatti: il viaggio della Vita è il filo conduttore invisibile ma sempre presente tra tutte le storie di tutti i tempi, raccontate nei modi più svariati e dai personaggi più diversi, ma da sempre unite in questa immensa narrazione della storia degli uomini e del mondo. Le influenze, i rimandi, le sensazioni e le citazioni sono quindi – volenti o nolenti – inevitabili. E a volte si trasformano in potenti omaggi a questo o a quell’autore, capaci sia di conferire nuova vita alle sue opere, sia di porre su di esse l’attenzione di chi non ne era a conoscenza o ne ha solo vaghi ricordi scolastici. Fabio Pappacena e Giacomo Vezzani realizzano con “Blake” un’opera musicale di rara bellezza, capace di coniugare rock e musica elettronica con efficacia ma soprattutto con enorme sincerità: l’amore sentito e genuino per la propria opera e per quella del poeta inglese William Blake traspare in ogni episodio del disco, catturando l’attenzione dell’ascoltatore sia nei pezzi più affascinanti che in quelli meno riusciti. I due uniscono le visioni di Blake ai Radiohead, ai Kraftwerk, a Nick Drake, a Damien Rice, a Patti Smith, e a moltissimi altri, riuscendo nel loro racconto, e ponendo con successo la loro personalissima tessera nell’infinito e sterminato mosaico dell’Arte e della Vita.

Flavio Talamonti